Luca Conte (Pd): “Fontana spieghi quelle parole”
"Ricette e programmi non esistono. Fontana è stato scelto all'ultimo momento. Un nome qualunque per sostituire Maroni"
Riceviamo e pubblichiamo
Dal punto di vista personale e pur su fronti radicalmente opposti, ho sempre visto in Attilio Fontana una persona corretta, moderata, stimata.
Per questo motivo resto basito da questo inizio di campagna elettorale urlata, salviniana, fatta di slogan più affini a Casa Pound che a chi si professa buon amministratore e si è sempre costruito un profilo borghese. A dir poco vergognoso è stato l’appello alla “difesa della razza”, ma ancor più vergognosa la mancanza di scuse successive, e l’implicita conferma delle deliranti tesi qualificando l’esternazione come un “lapsus” prima e istigando poi la paura con la denuncia di fantomatici permessi di soggiorno a iosa e per tutti col PD al Governo.
Tutto ciò, da varesino e da lombardo, mi turba non poco, ma non scalfisce le mie certezze.
Ricordando il Fontana serio e posato e chiedendomi dove sia finito, mi viene il dubbio che tutto ciò risponda ad una strategia studiata a tavolino da qualche leghista dell’ultima ora, di quella Lega destrorsa e nazionalista, antitetica e inconciliabilmente agli antipodi della Lega delle origini, bossiana e maroniana. Una strategia di distrazione di massa, insomma, fatta di forme (deprecabili) e priva di contenuti.
Perché Fontana non ci parla della sanità lombarda? Perché non si esprime sui trasporti e sulle infrastrutture lombarde? Perché non ci spiega come vuole ottenere l’autonomia prevista dalla Costituzione? Perché non ci descrive la sua ricette per le imprese e i lavoratori? Perché tace sull’ambiente? Perché, insomma, vende fumo su temi sui quali non avrà mai alcuna competenza anziché spiegarci come governerà la regione?
Forse perché, semplicemente, le ricette e i programmi non esistono. Fontana è stato scelto all’ultimo momento. Un nome qualunque per sostituire Maroni. Ma la regione Lombardia, la regione più ricca d’Italia, non è un vecchio servizio di piatti da lasciare in eredità. La regione Lombardia è un patrimonio da valorizzare e far ripartire con le ricette concrete che, al contrario, Giorgio Gori sta portando da mesi in tutte le province.
Se Fontana non vuole apparire palesemente inadeguato alla carica cui aspira dia qualche contenuto alla sua campagna elettorale per ora desolatamente vuota.
Luca Conte (capogruppo Pd in consiglio comunale a Varese)
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