Monti ribatte a Conte sul Molina: «Il Pd farebbe meglio a non cantare vittoria»
Il consigliere regionale della Lega risponde al capogruppo Pd sugli ultimi sviluppi del Caso Molina
«Fossi in Luca Conte aspetterei a cantare vittoria circa il ritorno di Campiotti al Molina; è bene ricordare infatti che ci sarà un ricorso al Consiglio di Stato che, come già accaduto in passato, potrebbe ribaltare la sentenza del Tar. Ne consegue che la partita è tutto meno che conclusa». Così Emanuele Monti, consigliere regionale della Lega Nord, risponde al capogruppo Dem in merito al pronunciamento del Tribunale Amministrativo sul commissariamento del Molina.
«In tutta questa storia – spiega Monti – esiste un punto fermo: il Pd cittadino dovrebbe avere il buon gusto di tacere, considerato l’atteggiamento complessivo tenuto in questi anni. Voglio ricordare infatti a Luca Conte che stando a quanto affermano i giudici amministrativi, l’Ats non avrebbe ereditato i poteri di vigilanza, che quindi sarebbero rimasti in capo al Comune che, tra l’altro, non li ha mai esercitati. Rammentiamo bene le parole del sindaco che candidamente sosteneva come la cosa non fosse ‘affare suo’ ma, stando a quanto sostiene lo stesso Tar, questo non corrisponde al vero. Delle due l’una: o la colpa della mancata vigilanza è del Comune, oppure l’atto di Regione Lombardia è legittimo. In ogni caso chi ne esce con le ossa rotte è sempre e comunque il Partito democratico di Varese, forte unicamente di una figura pietosa, per i motivi che conosciamo, su tutta questa vicenda».
«Detto questo noi restiamo fermamente convinti della validità delle ragioni portate avanti da Ats e riteniamo che Campiotti non possa restare alla guida del Molina. A questo punto attendiamo fiduciosi che il Consiglio di Stato dipani una volta per tutte questa intricata vicenda, che ha portato solo che danni alla Fondazione Molina e, di riflesso, all’intera comunità di Varese. Fin da subito ci siamo battuti perché fosse fatta chiarezza nei confronti di una gestione che riteniamo essere stata quantomeno opaca di un patrimonio cittadino dal valore inestimabile. Non si vanifichi quindi, per ripicche personali, il buon lavoro fatto da Carmine Pallino in questi mesi – conclude Emanuele Monti – nell’interesse collettivo dei cittadini di Varese».
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