
“Ospedale Del Ponte: ora si completi la ristrutturazione”
Dopo l'allagamento della cardiologia pediatrica, Emanuela Crivellaro, presidente della Fondazione Il Ponte del Sorriso scrive una lettera aperta a tutti i candidati alle regionali

A tutti i Candidati a Presidente della Regione Lombardia.

Basta salire le scale del vecchio padiglione dell’Ospedale Del Ponte per capire in quale stato si trovi, ormai semivuoto dopo i trasferimenti nel nuovo, splendido padiglione Michelangelo. Non sono solo arrugginiti i caloriferi, ma la ruggine prosegue sul pavimento, conseguenza evidente di perdite costanti, che hanno già allagato qualche reparto. Dovunque i segni di un edificio che ha fatto il suo tempo, obsoleto, privo persino di aria condizionata.
La differenza tra i due padiglioni è abissale, tanto da sembrare due mondi opposti.
Il nuovo polo materno infantile a Varese, la cui lunga storia inizia ben 17 anni fa, prevedeva la completa e totale ristrutturazione dell’Ospedale Del Ponte, che avrebbe dovuto avvenire in tre lotti. Lo stesso padiglione nuovo è stato progettato in funzione di una terza fase, altrimenti non si spiegherebbero alcune scelte progettuali.
Ne sono state realizzate solo due, purtroppo, e, prima che venisse terminata la seconda, non si è provveduto a programmare l’ultima parte di ristrutturazione. Eppure era stata prevista non solo dal Comune di Varese, in sede di approvazione del progetto, ma addirittura dal Piano della Perfomance 2012/2014 dell’ASST Settelaghi, che cita testualmente “Il progetto si completerà con un terzo lotto. Verrà creata una grande hall …. verrà abbattuto l’Ottagono … ecc”.
Cosa significa concretamente la terza fase? Significa ristrutturare il padiglione vecchio per fare spazio a tutte le specialità pediatriche ancora sparse tra Velate e Circolo. Significa abbattere il moncone del Vedani e l’Ottagono, che toglie luce alla Neuropsichiatria Infantile in quanto il suo muro fatiscente è quasi appoggiato alle finestre della NPI, per costruire una nuova palazzina di ambulatori e/o studi medici. Significa costruire aule formative, ambienti per la ricerca, per le riunioni dei medici, per consentire tutti quei sevizi indispensabili alla crescita di un polo di eccellenza. Significa anche creare una dignitosa hall/punto informazioni, come esiste in ogni ospedale che si rispetti.
Senza questa ultima fase, l’ospedale, pur garantendo prestazioni sanitarie di alto livello, rimarrà incompleto.
Ma questo completamento tanto atteso dal territorio e tanto sollecitato dalla nostra fondazione, Il Ponte del Sorriso Onlus, non solo non è stato realizzato, ma non è nemmeno ancora finanziato.
Il rischio grosso adesso è che, in mancanza delle risorse economiche necessarie, si proceda a occupare gli spazi del vecchio padiglione senza una vera progettualità globale e lungimirante di sviluppo, con ristrutturazioni parziali di piani o porzioni di piano, a spot, con rattoppi e tamponamenti.
A chiunque diventerà Presidente della Regione Lombardia, chiediamo che si impegni a finire il polo materno infantile come tante volte promesso, urgentemente e senza indugi!
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Ora che è statro fatto mil contenitore bisogna riempirlo col contenuto. Ma a quaqnto pare non si sa bene da dove cominciare. Intanto abbiamo buttato al vento miliardi di soldi pubblici, ma che importa ? E migliaia ancora ne occorreranno. Avanti cosi’, avanti tutta ….. fin che la barca va…..stèm alègher !