Una targa per ricordare lo studio di Piero Chiara

È stata realizzata dall’associazione culturale Varesepuò. L’amico Mauro della Porta Raffo: «Qui nacquero i suoi romanzi e le canzoni di Bruno Lauzi”

Piero Chiara foto Enrico Lamberti

23 marzo 1913: nasce a Luino Piero Chiara. 105 anni dopo una targa lo ricorda a Varese in uno dei luoghi simbolo della sua produzione letteraria: lo studio di via Bernascone, al civico 1, nel salotto buono della città.

Avarie

Il segno (nella foto qui sopra), voluto da Mauro della Porta Raffo e dall’associazione culturale Varesepuò, vuole essere un omaggio a quello studio vissuto non solo dal romanziere e da un “Gran pignolo” in erba, ma anche da Bruno Lauzi, cantautore tra i più rappresentativi della musica d’autore del Dopoguerra, che visse a Varese fino alla metà degli anni ’70.

«Chiara, che abitava in via Metastasio, ogni mattina tra le 9 e le 9.15 arrivava qui in via Bernascone – spiega Mauro della Porta Raffo – e aveva le tasche piene di foglietti sui quali puntava nomi, frasi e storia abbozzate, che subito venivano trascritte a macchina dalla mitica Gigliola, la segretaria, unica in grado di capire cosa scrivesse.
Qui fra queste mura sono nati i suoi grandi romanzi, ma non solo. Anche Bruno Lauzi utilizzava questo studio, che era anche la sede varesina del Partito Liberale Italiano, per scrivere canzoni che hanno fatto la storia della musica italiana».

Partite a carte, racconti, colpi da maestro al biliardo facevano da sfondo a quelle giornate, «dove però il tempo non andava mai perso, perché quelle storie, meravigliose esperienze di vita, si trovano nei romanzi e soprattutto nei racconti che Chiara ci ha lasciato», conclude della Porta Raffo.

Si torna dunque a parlare del grande romanziere lunense autore di successi che oggi chiameremmo “best sellers” per via delle centinaia di migliaia di copie vendute ad ogni uscita come “Il pretore di Cuvio”, “Il piatto piange”, “La stanza del Vescovo” o “La spartizione”; più volte ristampati, quei testi che hanno in alcuni casi ispirato meravigliose pellicole sono oggi racchiusi in due imperdibili volumi dei Meridiani.

E lo studio di Piero Chiara è oggi al centro di progetti di valorizzazione che vedono il Comune di Luino e quello di Varese parlarsi in vista di un atteso evento: l’inaugurazione di Palazzo Verbania che nella città lacustre sarà anche la casa degli archivi di Piero Chiara e di Vittorio Sereni.

Forse proprio qui, tra i fregi Liberty e le onde del lago contenuto dall’ampia cornice di montagne che si tuffano sul lago, si potrà rivivere un pezzetto di quell’ambiente bohémien che tanto ha stimolato le menti e i pensieri di chi per tanti anni lo frequentò.

Andrea Camurani
andrea.camurani@varesenews.it

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Pubblicato il 23 Marzo 2018
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