Tra le animate corti del centro, la regina è sempre la “Bock”
Anche le spine di "Ultimo" partecipano all'iniziativa per i 140 anni del birrificio. «Quando apri un bar a Varese, non puoi non avere la Bock»
Ultimo è sicuramente uno dei locali più frequentati del centro di Varese, soprattutto dai giovani: è un bar serale nel pieno della “movida” varesina, incastonato in una di quelle meravigliose corti che il cuore pedonale di Varese regala, a sorpresa. Un locale che in pochi anni è diventato un punto di riferimento importante per chi la sera va “a bere qualcosa” e cerca un ambiente simpatico, buoni cocktail e qualità dei prodotti.
«Ultimo compie 5 anni tra poco: quest’anno festeggiamo il compleanno il 19 aprile». A parlare è Fabio (Fabietto) Maroni, giovane gestore del locale. «Facciamo la festa tutti gli anni, e la facciamo cadere di giovedì, perchè è nato proprio in quel giorno della settimana, il 24 aprile del 2013. È un momento sentito, per noi e per i clienti: prima qui non c’era niente. Il locale dove siamo è stato un negozio, ma quando siamo venuti a vederlo era solo uno spazio vuoto».
Prima di “mettere in piedi” Ultimo, Fabietto ha lavorato per tanti anni nei bar della città: «E il bar a cui più mi sono affezionato stava proprio nella corte di fianco, il Baltazhar. Mi ero trovato davvero bene lì, avevo imparato tutto, ma aveva chiuso nel 2009. Così ho fatto un altro lavoro per due o tre anni e poi me ne sono andato in Australia. Al mio ritorno mi era chiaro cosa volessi fare: volevo aprire un locale mio. Quando mi sono messo a cercare il posto giusto, ho trovato questi spazi: mi hanno ricordato la mia “vecchia scuola” e così non ho avuto dubbi, era qui dove volevo venire».
La scelta però ha comportato un impegno non indifferente: «Ho dovuto mettere in piedi il locale dal nulla: per creare un bar abbiamo dovuto rifare tutto, dal banco, al bagno, all’allestimento». Ora però è uno dei locali più gettonati, tra le corti della “movida” serale di Varese: è aperto dal mercoledì alla domenica dalle 18.30 in poi.
Fabietto, 33 anni, è arrivato a questo mestiere «per caso, nell’estate della maturità: un locale del lago cercava un cameriere, io volevo comprarmi una moto e così ho accettato. Da lì non ho più smesso. Ho lavorato un po’ in giro e ho poi ho “preso base” al vecchio Baltazhar, dove mi sono letteralmente innamorato del mestiere: lì ho imparato a divertirmi lavorando. Quella del “primo Baltazhar” è stata una bellissima esperienza e proprio la sua fine mi ha spronato a fare qualcosa di mio».
Il rapporto tra Ultimo e il Birrificio Angelo Poretti è quasi “di necessità”: «Quando apri un bar a Varese non puoi non avere la Bock – spiega Fabietto – Per questo è stato necessario andare alla ricerca delle loro spine. Il varesino è legato alla sua terra e di conseguenza alla sua birra…».
La birra del Birrificio Angelo Poretti più richiesta da Ultimo è «sicuramente la Bock (la 5 luppoli). Seconda però è la 7 luppoli, perchè è stagionale e si fa raccontare: la gente la vuole assaggiare perché rappresenta sempre una novità, la birra diversa che spunta ogni tre mesi». Ovviamente, tra di loro ci sono anche quelli che sono passati per far timbrare i passaporti: Ultimo infatti è stato scelto da Poretti tra i sessanta locali partecipanti all’iniziativa #140annidiluppoli.
Ma anche per un gestore di lungo corso, il primo ricordo legato al marchio Poretti è… da cliente: «La prima birra non si scorda mai: quando ero più piccolo, la birra delle grigliate era la Bock. Chi se la scorda?».
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