“Chi vuole affiancare il Consorzio è sempre il benvenuto”
Alberto Castelli parla di "possibile punto di svolta importante" per le sorti della Pallacanestro Varese. E promuove l'operato di Claudio Coldebella
Sul campo la situazione è ottimale, come nessuno avrebbe pronosticato tre mesi fa. Negli uffici invece c’è uno stallo che potremmo definire “attivo”: non è ancora accaduto nulla ma tutti sperano che certe mosse diventino concrete, magari in tempi brevi.
La Pallacanestro Varese sta vivendo un momento particolare: la squadra di Attilio Caja è rimbalzata dall’ultimo al settimo posto in classifica ed è in piena corsa per qualificarsi ai playoff mentre la società, dopo un lungo lavoro di risanamento è alla ricerca di nuove risorse che possano incrementare il budget ora garantito da sponsor e consorzio, in modo da poter puntare più in alto rispetto alla salvezza.
Nei giorni scorsi Rosario Rasizza (ad dello sponsor principale Openjobmetis) ha rilasciato alla Prealpina alcune dichiarazioni interessanti, secondo le quali un pool di imprenditori sta pensando a dare vita a un ulteriore soggetto (Orgoglio Varese) che possa acquistare una parte delle quote societarie. E un altro pezzo di Pallacanestro Varese potrebbe essere rilevato da Gianfranco Ponti, l’imprenditore di Angera che ha un’opzione sul 20% e che ha già intensificato il proprio apporto all’interno del settore giovanile (quattro talenti slavi hanno partecipato al recente torneo “Giovani Leggende” con la maglia biancorossa).
Alberto CastelliInsomma di carne al fuoco ce n’è e a confermarlo è Alberto Castelli, il presidente del consorzio “Varese nel Cuore”, di fatto la persona – che rappresenta una sessantina di soci – da cui dovranno passare eventuali variazioni della compagine societaria. Castelli preferisce misurare le parole, soprattutto in questo momento delicato, ma non nasconde i sommovimenti intorno al club dieci volte campione d’Italia.
«Da tempo io, anche in rappresentanza del Consorzio, auspico che arrivi qualcuno in grado di “salire sulla barca” per affiancarci nella gestione della società. Ho letto le dichiarazioni di Rasizza (che, tra l’altro, a voce avrebbe garantito il rinnovo del contratto di sponsorizzazione ndr) e naturalmente sono in costante contatto con Ponti. A oggi posso solo dire che qualunque rafforzamento della compagine societaria è ben visto da parte nostra: a tempo debito potremo poi discutere di quote e cifre, ma la cosa che più mi preme è appunto trovare sostegno a Pallacanestro Varese. Negli ultimi due esercizi il Consorzio ha sostenuto sforzi eccezionali e irripetibili per garantire continuità».
Quando gli si chiede se questo momento è il più sereno degli ultimi anni all’interno del club, Castelli spiega: «Sul parquet forse sì, anche rispetto a un anno fa quando pure la squadra fece bene. In società più che dire “momento sereno” preferisco dire che siamo in attesa di un possibile punto di svolta importante per garantire il futuro. Questi sono anche i mesi in cui si inizia a costruire la prossima stagione sportiva, quindi credo che se ci saranno novità, queste potrebbero arrivare in tempi relativamente brevi».
La stagione in corso, 2017-18, ha comunque già portato con sé innovazioni importanti anche riguardo alle strutture. Il cubo interattivo e i divanetti del parterre vip sono sotto gli occhi di tutti («il loro vero impatto sarà misurato dalla prossima stagione» ricorda Castelli, soddisfatto di quanto effettuato) mentre ulteriori restyling del PalA2a non sono al momento in programma a stretto giro. «Ricordiamoci come era il palazzetto sei anni fa e guardiamo come è ora – ammonisce Castelli – Miglioramenti significativi ne sono già stati fatti parecchi. La nostra attenzione alla “casa” della Pallacanestro Varese è sempre alta, ma al momento costi e orizzonti temporali non sono determinati».
Alberto Castelli difficilmente si sbilancia in giudizi e pronostici, ma una domanda sull’operato – e sulla permanenza a Varese – di Claudio Coldebella è obbligatoria. «Io mi auguro che Claudio rimanga con noi perché sta facendo un ottimo lavoro. Poi deciderà la società con i suoi amministratori, non il Consorzio».
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