Arriva l’estate: l’ospedale chiude cento posti letto
Sono in tutto 133 i letti che tra giugno e settembre chiuderanno al Circolo e al Del Ponte per permettere le ferie al personale. Situazione critica per il blocco del turn over e i contratti in scadenza
Saranno 133 i letti che l’Asst Sette Laghi chiuderà in estate negli ospedali di Circolo, Del Ponte e Cuasso.
Il piano ferie prende il via dal prossimo 1 giugno con un primo round di diminuzione delle attività in corsia: 65 posti in meno in particolare nei reparti di Medicina 1 ( -12 letti) , Pneumologia ( – 11 letti), Geriatria (-7 letti a giugno con ulteriore chiusura di 7 letti in luglio), Ortopedia ( – 8 letti) Cardiologia 1 ( – 10 letti a cui se ne aggiungeranno altri 10 da luglio) . Riducono le attività anche i reparti di oculistica, che dimezza la capienza, e così l’audiovestibologia, mentre la nefrologia passa da 16 a 12 letti. A luglio se ne aggiungeranno altri 56.
Riduzioni di attività anche nelle terapie intensive: 2 letti da luglio in quella generale ( da 12 a 10), due letti da giugno per la subintensiva, altri 2 letti dal 30 luglio al 10 di settembre per la terapia cardiochirurgica.
Al Del Ponte sarà la ginecologia a chiudere letti nei mesi estivi: 14 a luglio e agosto passando da 39 a 25.
Un centinaio di letti in meno rischia di pesare sulle attività del pronto soccorso: « Purtroppo non c’è alternativa – spiega Francesco Tucci, RSU Fials – il personale sanitario ha accumulato decine e decine di ore di straordinario. Il blocco del turn over ha reso ancora più critica la situazione. Ci sono in scadenza molti contratti a tempo determinato: se non verranno rinnovati la situazione diventerà davvero difficile».
L’Asst Sette Laghi sta infatti affrontando un problema di budget serio. I soldi annunciati per potenziare l’ospedale Del Ponte ampliato non sono arrivati . Le assunzioni già fatte non possono più essere rescisse e ciò crea un deficit nel bilancio per la voce personale. È stato deciso il blocco del turn over, sospesi i concorsi già effettuati in attesa che la situazione venga chiarita a Milano: « Intanto, però, il personale è stanco e demotivato – commenta Tucci – non sono ancora stati pagati gli straordinari e riconosciute le festività lavorate sia nel 2017 sia nel 2018. La partita è aperta per definire queste voci, ma l’azienda non ha ancora fissato il nuovo tavolo con la RSU che si è costituita a metà di maggio. Tutta questa incertezza non fa altro che creare un clima nervoso e demotivante. L’azienda ha bisogno di avere risposte certe e immediate da parte della politica».
Intanto si comincia a chiudere subito 65 letti a cui se ne aggiungeranno altri 56 a luglio e 12 ad agosto. Per la piena ripresa delle attività occorrerà attendere ottobre. Sempre che Milano chiarisca se i soldi ci sono.
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Tuttavia continiamo a spendere milioni di euro per un elisoccorso che dovrebbe volare solo in occasioni di interventi in zone impervie o lontane dagli ospedali ed invece interviene sempre e dovunque ,addirittura in centro citta, o usato come elitaxi per il medico al posto delle automediche