
Ospedale Del Ponte a due velocità: una corre e una ancora al palo
A un anno dalla sua apertura, l'ospedale della mamma e del bambino vanta ottimi risultati ma anche grandi lacune

È tutto pronto. Arredato, collaudato, connesso. Ma resta chiuso. L’avvio in pompa magna del nuovo ospedale Del Ponte di Varese sembra essersi arrestato. Arricchito nella ginecologia, nella terapia intensiva neonate, nella chirurgia con l’inserimento del chirurgo pediatrico, lo sviluppo delle attività sembra si sia arenato a causa della mancanza di finanziamenti.

Così il nuovo reparto di 10 letti ( più due di day ospita) della neuropsichiatria infantile resta chiuso. È pronto, ultimato in tutta fretta, definito fino al centimetro, ma bloccato sino a data da destinarsi. Anche il bando per l’assunzione dei 9 medici specialisti si è concluso con la definizione della graduatoria. Ma le chiamate non si fanno.
Il problema è finanziario: i soldi annunciati lo scorso anno per potenziare il nuovo polo della mamma e del bambino non sono arrivati. Almeno non tutti. Così, nel 2017, si era partiti con entusiasmo con le nuove assunzioni: medici e personale sanitario, soprattutto infermieri. Poi, a fine anno, l’entusiasmo si è smorzato di colpo. All’annuncio non è seguito il fatto. E al direttore generale non è rimasta altra scelta che soprassedere, rinviare in attesa ogni ulteriore sviluppo a tempi migliori.
Quei tempi si definiranno quando il nuovo governatore e la sua giunta decideranno il bilancio. Il Del Ponte si affida, quindi, a una rivisitazione totale del sistema ospedaliero, a partire, magari, dallo studio dei punti nascita.
I fondi sono necessari per aprire il reparto di neuropsichiatria che, per il momento, ha completato lo spostamento dei suoi ambulatori dalla clinica di Velate ( dove rimane la parte riabilitativa) e al primo piano del Michelangelo. Ma anche per attivare la TIP, la terapia intensiva pediatrica e trasformare il punto di primo intervento in un vero e proprio pronto soccorso: anche in questo caso gli spazi sono pronti, dal maggio del 2018 e rimangono vuoti. Mancano i macchinari, risonanza magnetica e tac. Ma anche la strutturazione dei percorsi e raccordi con gli altri reparti.
A distanza di un anno, il Del Ponte rimane a due velocità: una corre e una non si muove.
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