Ofo sta andando male
La società cinese deciderà a breve se sospendere il servizio perché non paga quasi nessuno. Per l'assessore Civati "sarebbe davvero un peccato perdere questo sistema di mobilità sostenibile per colpa di incivili"
La società del bike sharing potrebbe lasciare Varese.
Ofo aveva scelto la città capoluogo per testare un progetto su un centro di medie dimensioni. A sei mesi dal suo lancio il bilancio non è per niente positivo.
“Dopo un primo periodo con numeri incoraggianti – fanno sapere dalla società cinese – abbiamo avuto un calo nell’utilizzo, ma soprattutto assistiamo a troppi fenomeni fraudolenti”.
Di fatto non paga quasi nessuno. “Stiamo rivalutando le nostre strategie in tutta Europa e questo è il momento di tirare le fila anche nelle sperimentazioni che abbiamo fatto in alcuni piccoli centri come Varese. A breve prenderemo una decisione, ma al momento la possibilità di chiudere è molto alta”.
Dal Comune arrivano altrettante riflessioni critiche. In una nota diffusa dall’amministrazione si precisa che “nei giorni scorsi su richiesta di OFO la Polizia locale di Varese ha eseguito dei controlli sugli utenti del bike sharing a flusso libero, le biciclette gialle in condivisione che girano in città dallo scorso dicembre. Gli esiti dei controlli degli agenti purtroppo sono preoccupanti: su 15 mezzi fermati in 14 casi si trattava di un utilizzo improprio del servizio”.
Una conferma quindi dei problemi che hanno evidenziato i responsabili di Ofo.
L’assessore alla mobilità Andrea Civati interviene sullo scenario che si preannuncia a tinte scure.
“Tanti cittadini stanno utilizzando e apprezzando questa possibilità di bike sharing a Varese. Purtroppo però l’azienda ci continua a segnalare troppi utilizzi impropri e in alcuni casi si tratta di vandalismi e di manomissioni delle bici. In tanti casi poi si tratta di ragazzi minorenni che manomettono il lucchetto. Insomma, tutto questo scenario che una città civile come Varese non si merita, sta mettendo a rischio la permanenza della società di bike sharing nella nostra città. Eravamo una sperimentazione interessante perché una delle prime città di medie dimensioni in cui arrivava il bike sharing senza stalli e sarebbe davvero un peccato perdere questo sistema di mobilità sostenibile per colpa di incivili che in alcuni casi non si rendono conto di commettere dei veri propri reati con possibili conseguenze anche penali che vanno dal furto al vandalismo”.
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Ieri ho tentato di noleggiare una bici OFO e per ben due volte la app mi ha segnalato due bici inesistenti. O meglio… una era realmente inesistente, mentre l’altra poteva essere rinchiusa in un cortile e quindi irraggiungibile. E non è la prima volta. E non è solo un problema di Varese. Davanti all’inciviltà dell’italiano medio (e di parecchi individui non italiani) purtroppo non c’è nulla da fare. Se non siamo capaci di educarci poi non lamentiamoci se ci sospendono un servizio utilissimo.
Ofo sta andando male ??? Ma và … e ci volevano 6 mesi per capirlo ??? Oltre a non pagare , ho visto bici gialle abbandonate ovunque , persino nei Navigli a Milano , ma che condivisione è ?? Poi con questa delinquenza minorile degli ultimi anni non se ne può più !!!
Questi servizi non si possono fare in Italia in balia degli italioti, sarei curioso di vedere un servizio così in Svizzera