I richiedenti asilo imbiancano le scuole di Varese
L'attività di volontariato andrà avanti per tutta l'estate. L'assessore Molinari: "Creiamo occasioni affinché i ragazzi possano sentirsi utili attraverso forme che ripagano la comunità"
Quando a settembre i bambini torneranno a scuola troveranno le loro classi più belle che mai, con i muri tinteggiati di fresco. Il merito è dei richiedenti asilo ospitati a Varese che in queste settimane sono al lavoro in diversi edifici della città e che continueranno a lavorare per tutto luglio e agosto. Queste attività di volontariato in favore della comunità varesina che vengono svolte dai ragazzi presenti presso la struttura di Masnago sono il risultato di un accordo sottoscritto tra i Servizi sociali del Comune di Varese e la Fondazione Progetto Arca Onlus.
In particolare, grazie ad accordi con le associazioni dei genitori, gli interventi si svolgeranno nei plessi scolastici “Marconi”, “Baracca” e “Pascoli”, mentre alla scuola “Mazzini” verrà sistemato l’orto didattico della scuola. Oltre alle scuole, le imbiancature verranno effettuare anche nel “centro” di via Maspero -sede oltre che del CDA anche del “centro di emergenza” (dormitorio)- . I lavori serviranno a rendere più gradevole il luogo dove vengono ospitati le persone “senza fissa dimora” che accettano di intraprendere un percorso di reinserimento sociale. Inoltre, altri interventi in città sono in fase di programmazione e verranno presto effettuati.
«L’accoglienza va di pari passo con la sicurezza e con l’idea che si debbano creare occasioni affinché i ragazzi possano sentirsi utili attraverso forme di impegno volontario che ripagano la comunità ospitante e che possono essere condivise da tutti i varesini -spiega Roberto Molinari, assessore ai Servizi sociali-. La scelta di stipulare accordi con gli enti gestori dei richiedenti asilo presenti a Varese per concordare occasioni di impiego in attività di volontariato ha caratterizzato questa amministrazione in questi due anni a fronte di un passato recente in cui si preferiva sottacere il problema e la presenza in città di richiedenti asilo. La scelta di non nascondersi dietro la demagogia, pur in assenza di poteri decisionali in questo campo che, si ricorda, sono tutti in capo alla Prefettura, ci ha spinti a costruire un tavolo di confronto con gli Enti gestori e a far sì che attraverso il dialogo e l’impegno costante si possano concordare iniziative capaci di dare un senso diverso alla loro presenza».
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