Ubi Banca propone il credito di filiera
Stipulati accordi con 11 aziende capofila. Luca Gotti (Ubi Banca): «Saranno loro a indicarci il merito creditizio delle aziende che partecipano alla filiera»
La stretta collaborazione tra Ubi Banca e Università Liuc è ormai un dato di fatto. Le ultime tre ricerche realizzate dal Cerst (Centro sullo sviluppo dei territori) della Liuc business school dedicate all’attrattività dei territori, alla mappatura del talento e alle filiere produttive, hanno evidenziato una partnership ben rodata e consolidata.
Durante la presentazione della ricerca dedicata alla competitività delle filiere del territorio, Luca Gotti, responsabile della macro area territoriale Bergamo e Lombardia Ovest di Ubi Banca, ha detto con chiarezza che lo studio fatto dalla Liuc è utile perché Ubi sta già lavorando a un progetto di filiera per l’erogazione del credito. «Abbiamo individuato delle aziende capofila – ha spiegato Gotti – che a loro volta ci indicheranno il merito creditizio delle aziende che partecipano alla filiera».
Ubi ha stipulato 11 accordi con aziende capofila, ma il target ideale sarebbe di 20. «La Lombardia genera il 20% del fatturato nazionale – ha sottolineato il manager – e noi siamo la banca di riferimento del territorio varesino. Con una rete di 100 filiali, due centri impresa siamo in grado di offrire soluzioni che vanno al di là del credito finanziario. La banca deve essere sempre di più consulente soprattutto in prospettiva di una filiera 4.0 che ancora non esiste ma che sarà una naturale conseguenza del cambiamento».
da sinistra Massimiliano Serati, direttore del Cerst, e il ricercatore Andrea Venegoni«Conoscere dove sono localizzate le filiere, quali performance hanno e quanto sono competitive – ha aggiunto Andrea Venegoni, ricercatore del Cerst che ha realizzato la ricerca – può essere cruciale per le imprese del terzario in particolare per le banche, perché consente agli istituti di indirizzare le scelte di insediamento e di ristrutturazione delle imprese clienti, mentre conoscerne il potenziale in termini di performance può essere un valore aggiunto in sede di valutazione del merito di credito».
In autunno è prevista l’uscita di un volume per Guerini Next nella collana Università Cattaneo Libri dedicato proprio alla partnership tra banca e università. Infine a novembre sarà realizzata una nuova ricerca dedicata al tema del risparmio e della distribuzione della ricchezza sul territorio.
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