Campo dei Fiori, prima festa senz’auto: per gli alpini “un successo, soprattutto per la montagna”
Conversazione con il presidente del Gruppo Alpini Varese, per un bilancio dell'edizione 2018 della Festa della Montagna
La sfida era di quelle “toste” anche se c’erano state già alcune serate di prova nell’edizione 2017.
Chiudere il Campo dei Fiori la sera a chi saliva in auto per raggiungere la festa della Montagna poteva essere una scelta azzardata: i varesini avrebbero accettato? o avrebbero lasciato gli alpini lassù, con la loro polenta e latte e le loro navette?
A guardare le foto di Ferragosto, niente ha rovinato la festa più amata dai varesini, anzi. Ma abbiamo voluto chiedere un consuntivo a chi la festa l’ha organizzata.
«Innanzitutto, c’è da dire che abbiamo avuto un tempo bizzarro quest’anno, abbiamo avuto persino una grandinata: ma non tutti gli anni ci può andare bene col meteo – comincia così il suo consuntivo Antonio Verdelli, presidente del gruppo Alpini di Varese, che organizza da molti anni la festa al Campo dei Fiori – Col bel tempo avremmo avuto anche il valore aggiunto, ma il bilancio è stato comunque molto positivo. C’è sempre stata tanta gente, e nei giorni di bel tempo c’è sempre stato il pienone».
Sulla navetta e sulle presenze è ancora troppo presto per fare una analisi approfondita: «Non ci siamo ancora messi a fare i conti, non abbiamo ancora i numeri esatti della festa – spiega Verdelli – Ma poichè abbiamo contribuito con personale a gestire le salite e i biglietti, sappiamo che nelle giornate di bel tempo staccavamo intorno ai mille biglietti a sera. Significa 1000 paganti, più bambini e ragazzini sotto il metro, più le motociclette, che potevano comunque salire fino alla festa, più le auto che arrivavano prima delle 17, insomma, c’era veramente tantissima gente la sera. Non abbiamo dubbi: la gente ha gradito, ci ha seguito in questa scelta».
Una scelta motivata: «Come gruppo alpini non possiamo che essere contenti, è stato un modo per trasformare la Festa della Montagna in una festa anche per la Montagna. Quella che stiamo facendo per noi è una scelta ecologica, e non vorremmo fermarci qui. Stiamo cercando, per esempio, di evitare le stoviglie di plastica, ma quelle in mater bi sono ancora troppo care. Ma ci arriveremo, da alpini amanti della montagna vogliamo fare una festa che rispetti il più possibile la montagna che ci ospita».
Verdelli conclude la sua analisi con un grazie: «Dobbiamo un grande grazie alla straordinaria disponibilità della azienda di trasporti e i suoi lavoratori – spiega Verdelli – Si sono dati davvero “da fare” e hanno saputo essere elastici nelle situazioni che si sono presentate. E poi, per me personalmente, caricare le ultime navette serali e sentire la pace della montagna è stata una soddisfazione immensa»
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l’azienda trasporti, che si sarà pure impegnata, ha mostrato limiti che si sarebbero potuti immaginare. Pochi i pullman in alcune giornate, qualche dipendente che ha preferito cenare piuttosto che guidare,qualche motore fuso e mezzi al limite della morte meccanica. Il cambio al bivio nella giornata di domenica allucinante. Il servizio ci sta, le idiozie tra automobilisti degli anni passati erano da evitare, e questo è un passo importante.