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Le Fiamme Gialle bloccano un tir di giubbotti falsi diretto a Napoli
I capi d'abbigliamento presentavano caratteristiche riconducibili a quelli dei noti marchi “Napapijri” e “Blauer”. Provenivano dall'Ungheria
I militari del Gruppo della Guardia di Finanza di Ponte Chiasso, in collaborazione con i funzionari doganali, nel corso dei quotidiani controlli svolti presso il valico Commerciale in ingresso nel territorio italiano, hanno scoperto un consistente carico di giubbotti contraffatti che presentavano caratteristiche riconducibili a quelli dei noti marchi “Napapijri” e “Blauer”, che stavano per essere immessi sul mercato.
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L’attività di servizio è stata avviata selezionando un autoarticolato proveniente dall’Ungheria e diretto a Napoli tra gli oltre 3.000 che quotidianamente varcano il confine. Considerata la tipologia di merce, la provenienza della stessa e valutati i profili di rischio in materia di contraffazione, le fiamme gialle decidevano di procedere ad un controllo sommario del carico.
All’interno dell’autoarticolato venivano rinvenuti 317 cartoni per un totale di 12.970 capi di abbigliamento di cui 12.130 pezzi riconducibili al marchio “Napapijri” e 840 pezzi che presentavano caratteristiche in termini di disegno, forma e colore, similari a quelle del marchio “Blauer”. Venivano immediatamente contattati i periti dei rispettivi marchi che confermavano i sospetti dei militari.
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L’ingente carico è stato così sottoposto a sequestro ai sensi degli artt. 473 C.P. (contraffazione, alterazione o uso di marchi o segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni), 474 C.P. (introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi) e 517 C.P. (vendita di prodotti industriali con segni mendaci), per un valore di mercato di circa 1.200.000 euro. Tale merce sarebbe stata immessa in libera vendita traendo in inganno il
consumatore.
La non corrispondenza tra la merce dichiarata e quella effettivamente riscontrata ha inoltre comportato il contestuale sequestro amministrativo finalizzato alla confisca per contrabbando e la denuncia dell’autista ucraino alla Procura della Repubblica di Como. L’operazione di servizio svolta dai finanzieri testimonia, ancora una volta, l’impegno del Corpo nel contrasto alla contraffazione, volto ad arginare un fenomeno distorsivo del mercato a tutela della collettività.
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