Molina, Pallino conferma le dimissioni
Il commissario chiede di gestire in via epistolare il passaggio di consegne con il nuovo CdA. Pesa un intervento fatto da una nuova consigliera su Facebook
Il commissario Carmine Pallino conferma le proprie dimissioni e interviene con un lungo comunicato stampa sugli sviluppi della Fondazione Molina.
A metà del lungo testo si può leggere: “Mi si consenta una sintesi dell’operato di questi quasi 2 anni: MISSIONE COMPIUTA!”.
Pallino ricostruisce alcuni passaggi delle ultime settimane che hanno visto la nomina del nuovo CdA da parte del sindaco Davide Galimberti.
“Anche a seguito delle illazioni sul mio operato e constatata la inusitata attenzione di Rete 55 , già oggetto di denuncia alla competente procura ed all’ordine dei giornalisti per singole operazioni (che confermo tutte lecite ed attuate nel pedissequo rispetto delle regole e della legalità) compiute nell’Interesse della FONDAZIONE MOLINA e anche per evitare inutili strumentalizzazioni in danno delle istituzioni, sia Comune che Ats, ho maturato ben prima d’ora l’intenzione di dimettermi dalla funzione di Commissario Straordinario della Fondazione Paolo e Tito Molina Onlus, compito che ritengo di aver svolto con competenza, spirito di abnegazione e determinazione.
Il tutto peraltro consentirà a chiunque di poter verificare la attenzione e la qualità degli sforzi profusi onde presidiare l’operato della Fondazione come da mandato conferito.
La notizia -opportunamente riservata- è stata comunicata ai vertici di ATS in Agosto, dando ampia disponibilità per un avvicendamento graduale e non immediato”.
La preoccupazione negli ultimi giorni, oltre alle risposte alla campagna stampa dell’emittente locale, riguarda il passaggio di consegne. Su questo Pallino rassicura, ma al tempo stesso solleva qualche perplessità. “Mi sono prima d’ora reso disponibile per uno scambio di informazioni con i nuovi vertici. Stante l’atteggiamento di alcuni (un “mi piace” su Facebook da parte di un neo nominato consigliere ad un servizio di Rete55 offensivo, lesivo, e denigratorio) preferisco che ogni eventuale interlocuzione con il CdA in carica si svolga per via epistolare. La cosa è da me reputata ancor più grave valutato il mio profondo rispetto per le Istituzioni tutte, non dimenticando la mia pubblica funzione”.
Pallino termina con una delle questioni spinose che portarono al commissariamento della Fondazione Molina: i prestiti alla società Mata Spa e a Rete55.
“Il Cda di Campiotti, a detta del Sindaco, non è più in forza e Rete 55 ha pubblicamente reso noto alla stampa di voler rendere gli introiti incamerati a fronte della contestata emissione di un prestito obbligazionario convertibile in azioni, sottoscritto dalla ONLUS FONDAZIONE MOLINA che quindi non rischierebbe più di ritrovarsi azionista di una TV PRIVATA (!)”.
Ora, oltre agli sviluppi tipici della gestione per gli ospiti e i dipendenti, si tratterà di capire come intenderanno procedere i nuovi vertici per rendere ancora più trasparente quella situazione che si sta trascinando da oltre due anni con querelle politiche e giuridiche.
IL CONSIGLIO PRECEDENTE “SCIOLTO FINO A PROVA CONTRARIA”
Ma cosa succede al consiglio precedente? A dirlo, è lo stesso decreto di nomina dei nuovi consiglieri, che nelle premesse fa una piccola cronistoria della vicenda che lo riguarda: innanzitutto, ricordando il provvedimento del Direttore Generale di ATS insubria del 25.11.2016, con cui è stato disposto di “sciogliere l’organo di amministrazione della Fondazione fratelli Paolo e Tito Molina Onlus” che allo stato è ancora pienamente efficace, visto che il giudice amministrativo non ne ha chiesto ne l’annullamento ne la sospensione.
TUTTE LE NOTIZIE SUL CASO MOLINA
Il testo del decreto poi ricorda anche che ATS, con una nota del 26 aprile scorso, ha comunicato al comune di Varese che non avrebbe provveduto al rinnovo del Commissario straordinario, ritenendo conclusa la sua attività. La stessa Ats però ha poi scelto di prorogare il commissario straordinario per l’impossibilità, in tempi stretti, del Comune di Varese di portare a termine per tempo i procedimenti per le nuove nomine.
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