Monastero di Torba, scoperti altri resti di un cavallo Longobardo
Si sono conclusi gli scavi archeologici condotti dall’Università di Padova, con la collaborazione del FAI e il sostegno di Regione Lombardia
Scoperti altri resti di cavallo all’interno del Monastero di Torba, quasi sicuramente risalenti all’epoca longobarda. Lo scavo della grande torre del Monastero è stato avviato nel 2017 dall’Università di Padova, grazie alla collaborazione del FAI e al sostegno di Regione Lombardia. A conclusione della campagna di ricerche era emerso come problema principale la relazione con la stratificazione esterna, documentata da Alessandro Deiana nel 1978, cantiere in cui era stata rinvenuta la sepoltura di un cavallo probabilmente risalente all’epoca longobarda. Per risolverlo, oltre a proseguire l’indagine all’interno della torre, nella campagna del 2018 è stato parzialmente riaperto lo scavo di Deiana del 1978, per ristudiarne la sequenza stratigrafica e verificare il livello di fondazione della torre.
«I risultati sono andati al di là delle attese – spiegano dal FAI -: non solo è stato riconosciuto, alla profondità di 4,5 metri, il piano di costruzione della torre (il cui termine ante quem è suggerito da una ceramica del V secolo), ma è stata anche documentata una forte instabilità climatica che ha prodotto, in poco tempo, una significativa stratificazione di sabbie e limo all’interno del quale sono stati trovati altri resti del cavallo rinvenuto nel 1978. All’interno della torre gli scavi hanno documentato vari piani d’uso con interessanti materiali databili al VI e VII secolo. Non è stata esaurita la stratigrafia e lo scavo continuerà il prossimo anno fino ad arrivare ai piani tardoantichi, quelli originali di questa torre, permettendo così di ricostruire la vita all’interno dell’edificio per più di 1500 anni.
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