Vincenzi: “Abbiate fiducia negli amministratori pubblici e nei sindaci”

Il presidente della Provincia fa un bilancio di fine mandato. «Se ce ne sarà bisogno, credo di poter tornare utile al territorio».

Si definisce «un civico», o meglio, «un indipendente di cultura socialdemocratica», ma senza tessera di partito. Potrebbe sembrare che Gunnar Vincenzi, presidente uscente della Provincia di Varese, voglia prendere le distanze dai partiti, ma non è così. In realtà ragiona da amministratore pubblico e lo fa rivolgendosi direttamente ai cittadini con un messaggio politico semplice e profondo al tempo stesso: «Abbiate fiducia negli amministratori e soprattutto nei sindaci». In un’epoca dove la fiducia nei confronti della politica è la vera risorsa scarsa, Vincenzi ripete a più riprese parole, come: «impegno», «serietà», «mediazione» e «ascolto». Parole da sempre escluse dal manuale Cencelli.

Il primo pensiero del quasi ex presidente della Provincia va alla famiglia, ai consiglieri e vicepresidenti uscenti, ai segretari, ai dipendenti dell’ente e al capo di Gabinetto Martina Cao. «Sono molto contento di aver fatto questa esperienza – dice Vincenzi – È stato entusiasmante e molto impegnativo per il carico di responsabilità». La soddisfazione nasce da alcuni risultati raggiunti da cui dipendeva la tenuta stessa dell’ente provinciale. «L’aver messo a posto i conti pubblici – sottolinea l’amministratore –  ha evitato il commissariamento nell’interesse dei cittadini e dei dipendenti».

L’elenco delle cose fatte comprende anche il gestore unico del servizio idrico, «obiettivo raggiunto grazie al contributo di tutte le parti politiche». E ancora, il piano per il trasporto pubblico locale, il lavoro sull’Alp Transit, le piste ciclabili e la sostenibilità ambientale, la manutenzione delle scuole e della rete stradale. «Abbiamo fatto tanto, ma non tutto – continua Vincenzi – Del resto ci siamo sempre dovuti confrontare con i tagli delle risorse. Nonostante tutto, i servizi ai Comuni e ai cittadini non sono mai mancati. Mi sarebbe piaciuto fare di più in tema di turismo e cultura. Spero che la prossima amministrazione abbia le risorse necessarie e l’attenzione anche per questi due settori». Un rammarico Vincenzi però ce l’ha: «Qualche incomprensione con il personale c’è stata, più per un difetto di comunicazione. Nonostante ciò, ho avuto molte attestazioni di stima da parte dei dipendenti».

I SINDACI SONO UNA GARANZIA PER IL CITTADINO
Gunnar Vincenzi entra anche nel merito del dibattito sull’efficacia delle elezioni di secondo livello, come quelle provinciali. «Non è vero che c’è delegittimazione – ha spiegato il presidente della Provincia – Ricordiamo che gli organi provinciali vengono eletti dai sindaci che a loro volta sono eletti dai cittadini. Credo in questo doppio livello perché tra amministratori si riescono a capire meglio i problemi e a risolverli, molto di più di un rappresentante politico calato dall’alto. Io non tornerei indietro».

Il giudizio di Vincenzi sui vari governi che si sono succeduti durante il suo mandato e su Regione Lombardia non può essere certo positivo. Nella fase di cambiamento i due maggiori interlocutori non hanno aiutato gli enti provinciali. Ai tagli pesantissimi delle risorse operati con la Legge di Stabilità si sono aggiunti i mancati trasferimenti del Pirellone, risorse indispensabili per amministrare le materie che erano state delegate alle province. «Boccio sia Governo che Regione Lombardia – ha detto Vincenzi – Roberto Maroni, prima, e Attilio Fontana, poi, potevano fare qualcosa di più, ma forse non lo hanno fatto per sgarbo politico».

IL FUTURO
Non poteva mancare un «in bocca al lupo» ai due candidati alla presidenza della Provincia, Stefano Bellaria, sindaco di Somma Lombardo, per il centrosinistra,  ed Emanuele Antonelli, sindaco di Busto Arsizio, per il centrodestra.
Gunnar Vincenzi è al giro di boa. È a fine mandato come presidente della Provincia e, nella prossima primavera, lo sarà anche come sindaco di Cantello. «Fare l’amministratore pubblico non è semplice e nemmeno scontato – conclude Vincenzi –  bisogna avere delle doti e saper affrontare la complessità. Ora mi prendo un periodo di riposo, ritorno a tempo pieno alla mia professione di avvocato. E se ce ne sarà bisogno, credo di poter tornare utile al territorio».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 30 Ottobre 2018
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