Incendio alla Martica, c’è un indagato
Il responsabile dovrà anche risarcire i danni allo Stato per i boschi. A gennaio 10 incendi sul territorio
C’è una persona iscritta nel registro degli indagati per l’incendio alla Martica: l’ipotesi di reato è incendio colposo, che sarebbe partito da alcuni lavori dietro alla Motta Rossa, eseguiti con un attrezzo per il taglio del metallo.
Le indagini sono condotte dal pm Ricci della procura di Varese coordinate dalla procuratrice Borgonovo e affidate alla stazione dei carabinieri forestali di Arcisate (nella foto un momento della conferenza stampa)
Le indagini serrate dei carabinieri forestali di Varese hanno dunque dato i loro frutti per cercare di ricostruire la dinamica dell’incendio della Martica che si è mangiato 400 ettari di bosco.
Già dalle prime informazioni confidenziali raccolte sul fronte delle fiamme, il giorno successivo al rogo era chiaro che i rilievi fossero indirizzati verso le cause accidentali e non alla mano di un piromane, che invece avrebbe colpito il giorno successivo alla chiusura delle operazioni sulla Martica, appiccando il fuoco a poca distanza dalla ciclabile si piedi de monte Mondonico. Su questo episodio le indagini sono ancora in corso.
Il responsabile, se rinviato a giudizio e ritenuto responsabile, rischia pene alte per aver causato la distruzione di aree protette e aver messo in pericolo abitazioni, inoltre saranno a suo carico anche le spese per il ripristino delle aree attraversate dal fuoco, che hanno divorato ampie aree protette del Parco Campo dei Fiori.
Diversa invece la situazione per quanto riguarda l’incendio scoppiato giusto una settimana fa – venerdì 11 gennaio – sul monte Mondonico. Anche in questo caso si indaga, ma per incendio doloso.
Durante l’incontro con la stampa avvenuto al comando provinciale dell’Arma di via Saffi il tenente colonnello Antonio Barlucchi – comandante dei militari forestali nel Varesotto – ha insistito sugli “effetti emulativi” che l’alta esposizione mediatica di alcuni fatti legati a roghi o incendi producono.
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Effetti emulativi o no purtroppo siamo circondati da sempre più persone che spengono il cervello e si comportano da stupidì o peggio criminali.
Ma i’indagato stia pure tranquillo, in questo paese i devastatori ambientali e gli evasori avranno sempre vita facile in quanto i loro reati non sono ancora visti come una grave minaccia alla sicurezza e alla armonia sociale.