Guardare il futuro con un occhio al passato: arriva la Varese Design Week 2019
L’appuntamento è dal 5 al 9 aprile, il tema è «Past to Future, non c’è futuro senza passato»: presntata alla Location Camponovo l’edizione numero quattro della Varese Design Week
L’appuntamento è dal 5 al 9 aprile, il tema è «Past to Future, non c’è futuro senza passato». L’edizione numero quattro della Varese Design Week avrà un occhio al passato, cioè alla cultura del fare e all’esperienza acquisita nel corso degli anni e l’altro verso il futuro, cioè alle nuove tecnologie ed alla ricerca.
Inoltre la manifestazione quest’anno si allarga a luoghi inediti della città, che hanno come comune denominatore il passato e il futuro: oltre al centro città, saranno infatti particolarmente coinvolte saranno il capannone dell’azienda Rossi Italia Design, a Masnago, e la location Camponovo al Sacro Monte: che è stata anche il luogo in in cui la preview è stata presentata.
A raccontare quel che succederà, le “quattro donnine” di ferro che hanno preso in mano la settimana del design varesino, capitanate da Nicoletta Romano: con lei anche Silvia Giacometti, Silvana Barbato e Laura Sangiorgi. Accanto a loro il nuovo direttore artistico del festival, il gallaratese Paolo Martinelli e la “patron” della Location Camponovo, Paola Frascaroli.
MOLTI EVENTI, ANTICIPATI NELLA PREVIEW
Punto focale di questa edizione la ri-valorizzazione dei tanti talenti dimenticati, ai quali Varese ha dato i natali e la scoperta dei nuovi, oggi proiettati sulla ribalta internazionale, come ad esempio l’azienda Moroni Gomme, della quale verranno festeggiati presso la Galleria Ghiggini i 100 anni di fondazione. Robotica, intelligenza artificiale faranno da padroni attraverso incontri ed esperienze sensoriali, ma non solo. La Design Week varesina edizione 2019 ospiterà un robot che saprà dialogare e stupire il grande pubblico confrontandosi in diretta attraverso una performance inedita.
L’infopoint di Piazza Monte Grappa sarà la base operativa e di incontro con il pubblico. Grazie alla collaborazione con la ditta Monti&Russo, sarà possibile immergersi nella realtà virtuale, per visitare i luoghi espositivi della manifestazione ed alcuni monumenti di interesse artistico culturale, a Varese, che comunemente non sono accessibili al pubblico.
Diverse sono le location significative dell’edizione numero 4: Location Camponovo, situato al Sacro Monte di Varese, Patrimonio dell’Unesco, in quelle che furono le gallerie sorte nell’anno 400. E proprio nelle viscere della terra, nel corso della Conferenza Stampa abbiamo partecipato all’installazione “A new Shape” dell’artista Alessio Ceruti, due delle tre che presenterà per la VDW2019.
Rossi Italian Design è invece un laboratorio creativo situato nella zona off dietro lo stadio, che accoglierà in un inedito Concept Home l’evoluzione del design della tavola nel tempo, partendo dagli iconici pezzi del designer gallaratese Ambrogio Pozzi fino ad arrivare alla contemporaneità rappresentata da oggetti di uso comune, di grande impatto estetico realizzati con materiali sostenibili e amici dell’ambiente.
La Scuola English Language Centre, in viale Milano, ospiterà invece dei workshop in tema con l’edizione “Past To Future” grazie alla regia di Massimo Colli, Educational Counsellor per NABA, Nuova Accademia di Belle Arti di Milano e il coinvolgimento di diversi designer e docenti, trattando temi quali il design, il fashion designer, il media design, le arti visive. Ogni corso sarà a numero chiuso ed ospiterà massimo 35 partecipanti.
In collaborazione con Giulio Rossini, nell’ambito di «Sguardi sull’Arte» verrà proiettato inoltre il film «Non abbiamo sete di scenografie. La lunga storia della Chiesa di Alvar Aalto a Riola» di Mara Corradi e Roberto Ronchi: l’appuntamento è al Cinema Nuovo di Varese dove saranno esposte opere di designer che hanno partecipato alla VDW2018.
Giulio Rossini con Nicoletta RomanoAnche in questa edizione prosegue la collaborazione con il Liceo artistico Frattini, quest’anno in sinergia con la Biblioteca Civica e con il liceo Manzoni, con il progetto di alternanza scuola-lavoro “Racconti di design”: si parte dalle radici del design, dalla ricerca e lettura delle poesie che raccontano del nostro design dell’epoca d’oro, alla realizzazione di testi personali sul tema fino ad una performance; gli studenti saranno seguiti dai professori Antonelli e Minidio, i contributi più significativi verranno ripresi e tradotti in video per la realtà virtuale con il supporto della professoressa Leone. I ragazzi del Liceo linguistico, con l’aiuto dei docenti, referente professoressa Lotti, tradurranno inoltre alcuni testi e li leggeranno per l’incontro finale che sarà a giugno in biblioteca.
TORNANO LE EMOZIONI DI VETRO DEI TORSELLINI
Dopo la piramide di Vetro dei giardini estensi, e il Glass Emotion Bridge in piazza Podestà, tornano infine le installazioni emozionali di Roberto Torsellini.
Grande complice creativo da già tre edizioni l’azienda gaviratese – ma protesa verso il mondo – Torsellini anche quest’anno regalerà un’installazione emozionale, realizzata appositamente per la Varese Design Week.
Naturalmente, per ora non è stata svelata la natura: si può sperare in qualche indicazione in più alla presentazione ufficiale, che si terrà il 21 marzo rossimo.
LA VARESE DESIGN WEEK INSERITA NELLA RETE DELLE DEISGN WEEK ITALIANE
Degno di nota è l’inserimento, a partire da questo anno, della VDW all’interno della rete nazionale delle Design Week, che comprende ad oggi le delegazioni di Venezia, Firenze, Palermo, Udine e Matera: un riconoscimento che la colloca nel circuito ufficiale degli eventi nazionali sul tema.
Una sinergia che ha visto, fin da subito, entusiasmo e propensione all’ascolto anche da parte del Ministro della Cultura, incontrato nella sede di Palazzo Litta lo scorso Gennaio 2019.
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