Cannabis terapeutica: parte anche da Varese la lotta contro il pregiudizio

Anche il dottor Grizzetti e la dottoressa Dara, delle cure palliative del Circolo, sono nel gruppo di lavoro dello IEO costituito per superare le barriere culturali contro questi farmaci

cannabis terapeutica

Fare un po’ di chiarezza. Distinguere tra scienza e pregiudizio,  definire protocolli e percorsi condivisi e aumentare i benefici. Sono questi alcuni degli obiettivi del primo Gruppo Aperto di Studio sulla Cannabis ad uso medico, nato per iniziativa dell’Istituto Europeo di Oncologia.

Nel gruppo di lavoro c’è anche Varese. I dottori Carlo Grizzetti, specialista in Anestesia e Rianimazione e Marianna Dara, SSD Cure Palliative e Terapia del Dolore Ospedale di Circolo Asst-Settelaghi di Varese, sono nel gruppo, che conta una quindicina di specialisti di diverse aree del paese, e che dovranno arrivare a definire delle linee condivise: « In letteratura c’è un po’ di confusione e i risultati sono eterogenei – spiega il dottor Grizzetti – con questo gruppo vogliamo raggiungere un’omogeneità di risultati in termini medici e farmacologici, per allargare il numero di pazienti che potrebbero trarre beneficio. A Varese, utilizziamo la cannabis terapeutica nei casi oncologici e fibromialgici e un dato, infatti, è ben chiaro: i benefici sono indiscutibili».

«A sei anni dall’ approvazione all’uso medico in Italia – spiega in un comunicato lo IEO  la cannabis è utilizzata solo da una minima percentuale di pazienti che ne potrebbero trarre beneficio, a causa soprattutto della mancanza di informazione  e formazione specifica unitamente ad alcune barriere culturali ancora radicate». 

Il gruppo multidisciplinare è composto da medici, farmacisti, farmacologi e  ricercatori italiani particolarmente impegnati nello studio e nell’utilizzo clinico di Cannabis ad uso Medico ed è coordinato da Vittorio Guardamagna, Specialista in Anestesia e Rianimazione, Direttore Divisione Cure Palliative e Terapia del Dolore IEO che spiega: «In Italia l’oppiofobia ha storicamente ostacolato lo sviluppo della terapia del dolore e soltanto conoscenza, cultura e leggi innovative ne hanno permesso la diffusione e l’utilizzo con grandi benefici per i pazienti. La cannabis sta vivendo un momento simile di difficoltà e diffidenza, nella ricerca, conoscenza e utilizzo clinico. Purtroppo ancora non si fa un distinguo chiaro e netto fra uso ludico e uso terapeutico. Per questo nuovi studi sugli effetti clinici dei farmaci a base di Cannabis sono fondamentali per mettere in evidenza il valore terapeutico di questa sostanza. Vorremmo che tutti pazienti che ne hanno bisogno, abbiano accesso a questi potenti antidolorifici, senza dover peregrinare alla ricerca dei pochi centri in Italia che ne fanno uso. Il diritto a non soffrire è un diritto universale»

Il gruppo ha concordato, come primo atto, di identificare uno strumento idoneo alla raccolta e all’analisi di dati di utilizzo clinico e prescrittivo di Cannabis ad uso Medico attualmente in corso. A ciò verranno affiancati nel tempo percorsi di formazione e divulgazione ai fini di porre il tema Cannabis quale materia in ambito medico in continuo aggiornamento. 

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 07 Febbraio 2019
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