Musica in carcere, medicina per uomini migliori

Suoni di libertà è il progetto a cui partecipano i ragazzi della scuola Einaudi: faranno musica coi detenuti del carcere di Bollate dove il tasso di recidiva è fra i più bassi d’Italia

Avarie

Stare in carcere deve servire anche a non commettere più reati. Per questo il tasso di recidiva, cioè la propensione a commettere reati una volta scontata la pena è uno degli indicatori principali: più è alto, meno il sistema carcerario ha funzionato.

Bollate ha un tasso di recidiva del 17% rispetto alla media nazionale che è di circa il 70%.

Forse è anche merito anche dei ragazzi dell’Istituto Einaudi di Varese, che ha anche un indirizzo socio-sanitario, e ha scelto ormai da quattro anni di collaborare proprio con questo carcere, nonostante le tante difficoltà logistiche, vedi trasporti, burocrazia, etc.

Anche quest’anno prosegue la collaborazione tra l’Istituto Einaudi ed il Carcere di Bollate con il progetto Suoni in Libertà (nella foto, una rappresentazione in un teatro di Milano).

Lo spettacolo “Sgiansa”, messo in scena da detenuti, studenti e musicisti il 21 aprile 2018 presso il Teatro del Buratto di Milano, è ora nel cartellone delle Lezioni-Concerto della nuova stagione 2018/2019 dell’Orchestra Verdi di Milano.

L’Istituto Einaudi partecipa anche quest’anno allo spettacolo, previsto per lunedì 4 marzo alle 10.30.

Nel frattempo proseguono gli incontri tra detenuti e studenti nel IV reparto del Carcere di Bollate ed anche a Varese.

La novità di quest’anno è infatti la lezione-concerto della Freedom Sounds Band del Carcere di Bollate presso il Salone Estense del Comune di Varese, che ha dato il proprio patrocinio all’iniziativa.

Condurrà l’incontro il dirigente scolastico dell’Einaudi, professoressa Marina Raineri. Studenti, insegnanti, detenuti, agenti penitenziari e cittadini discuteranno assieme dei delitti e delle pene, ascoltando un po’ di musica.

La Freedom Sounds band nasce nel IV reparto del carcere di Bollate nell’ambito di un progetto di crescita e rieducazione incentrato sulla musica; ogni settimana accompagna con le sue cover e le sue storie i radioascolatori del programma Jailhouse Rock, in onda ogni domenica dalle 15.30 alle 16.30 su Radio Popolare, Radio articolo 1 e Radio Città Aperta.

La conduzione del programma dal Carcere è affidata all’agente penitenziario e musicista Francesco Mondello, già vincitore nel 2015 del Premio CILD per le libertà civili.

È importante ricordare che nessuna norma consente ai detenuti di suonare in carcere, così come nessuna norma lo vieta. Spetta a chi dirige un carcere riempire di senso quanto la Costituzione prescrive all’art. 27.

Ed il carcere di Bollate ha sempre potuto contare su dirigenti dalla visione profonda: Lucia Castellano, che l’ha diretto per tanti anni, Massimo Parisi e la vice Cosima Buccoliero (quest’ultima ora al carcere minorile Beccaria), infine l’attuale direttore, Fabrizio Rinaldi.

Grazie ai loro sforzi e a quelli di tutti gli operatori carcerari Bollate è diventato da tempo un carcere modello che mira alla rieducazione, alla legalità e al rispetto della dignità dell’individuo, al fine di restituire alla società persone libere e responsabili.

GLI OBIETTIVI DEL PROGETTO
Sviluppare una cittadinanza attiva, che si esplicita nella conoscenza e nella condivisione del tema dei diritti presente nella nostra Costituzione e nel costituzionalismo contemporaneo.
Promuovere un approccio inclusivo nei confronti della realtà; un approccio che è rispetto della diversità e confronto con le molteplici visioni del mondo.
Riflettere sul tema della giustizia, nella prospettiva dell’articolo 27 della
Costituzione, comma 3: “Le pene non possono consistere in trattamenti contrari al senso di umanità e devono tendere alla rieducazione del condannato”.
Promuovere una scuola che viva con il territorio e si apra a contatti con la realtà economica, produttiva, sociale nella quale è inserita.
Sostenere una cittadinanza intera che si impegna per la sostenibilità sociale e ambientale.

di
Pubblicato il 05 Febbraio 2019
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