Storica Italia a Varese: gli azzurri conquistano il pass per i Mondiali

Tutto facile per gli azzurri contro l'Ungheria: dopo 13 anni la Nazionale torna a disputare un Mondiale

Italia Ungheria

Una partita senza storia per entrare nella storia: l’Italia del basket non ha bisogno di soffrire per cogliere a Varese l’ultima vittoria per volare ai Mondiali di Cina, a 13 anni dall’ultima partecipazione. La Nazionale di Meo Sacchetti travolge infatti un’Ungheria pessima e svogliata (eppure era ancora teoricamente in corsa!) con un punteggio eloquente, 75-41, e meritatissimo, chiudendo la serata dentro a una pioggia di coriandoli azzurri a incorniciare un match che i presenti si ricorderanno a lungo.

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Italia – Ungheria 75-41 4 di 16

Non per il pathos, lo abbiamo detto, ma per la portata pesantissima che ha avuto: a Masnago la Nazionale completa un cammino tutt’altro che scontato (l’ultima recita, lunedì in Lituania, non conterà più ai fini del torneo) ma che gli azzurri hanno saputo mettere sulla strada giusta da tempo. Mancava l’ultimo acuto, la ciliegina sulla torta come la ha chiamata Luca Vitali, uno dei migliori in campo, ed è arrivata su un parquet che di storia se ne intende. E così il pubblico – palazzetto pienissimo – ha partecipato in pieno ai festeggiamenti, con un abbraccio collettivo agli azzurri (in t-shirt rossa e celebrativa dopo l’ultima sirena) ricco di affetto. Ora però sarà necessario riportare l’Italia più spesso, senza aspettare come in questo caso ben 16 anni.

Sul parquet, dicevamo, poca storia: il quintetto di Sacchetti ha subito provato a indirizzare la gara anche per evitare di trascinarsi un avversario che all’andata era stato ostico. Semi-fallito il break nel primo periodo, l’Italia ha stretto ulteriormente le maglie della difesa e nel secondo periodo ha stangato i magiari, poi crollati sotto i colpi di Della Valle e soci ma anche sotto il peso di una mole di energia, specie a rimbalzo, troppo differente tra le due formazioni. Ottima la prova in regia di Vitali, quella di un Brooks per nulla fiaccato dal match d’Eurolega di 24 ore prima, ma pure di un Gentile apparso maturato dall’esperienza spagnola.

E così Meo Sacchetti – come gli dicono in sala stampa – conclude la sua “settimana da Dio” nel migliore dei modi: vittoria della Coppa Italia, cittadinanza onoraria di Varese e qualificazione ai Mondiali. Un trittico favoloso che il Meo vive con la consueta serenità: “sono lo stesso che allenava ad Asti in C2” si schernisce. E probabilmente proprio questa è la sua forza.

Sacchetti, cuor di Varese: “Una grande vittoria su un parquet storico”

COLPO D’OCCHIO

Masnago in azzurro per accogliere la nazionale: il palazzetto ha subito un piccolo restyling per l’arrivo della Nazionale. Rispetto alle partite della Openjobmetis c’è spazio per una animazione che sfrutta anche il “cubo” elettronico sospeso sul campo oltre ai percussionisti sparsi in tribuna per avere un effetto sonoro maggiore. Tanta gente di basket nel parterre ed elenco incompletissimo: dagli ex c.t. Come Tanjevic e Recalcati ai presidenti di CONI (Malagò), FIP (Petrucci) e Lega (Bianchi), fino a diversi dirigenti (il presidente di Venezia, Brugnaro, quella di Brescia Bragagnolo), allenatori (Buscaglia, Crespi, Caja) ed ex azzurri. E politici, tanti politici. Circa 5mila i presenti all’Enerxenia Arena, tecnicamente tutta esaurita. Peccato per la scelta inelegante di affidare il coro “Italia-Italia” allo speaker.

PALLA A DUE

Sacchetti – che darà spazio un po’ a tutti i propri uomini – manda subito in campo Jeff Brooks che ha giocato ieri sera in Eurolega per dare manforte a Biligha sotto canestro. Il play titolare è Luca Vitali, preferito a Cinciarini, con Della Valle e Gentile incaricati di fare canestro. Sul fronte ungherese coach Ivkovic tiene inizialmente fuori Jarrod Jones e Perl (entreranno presto), dando subito palla in mano a Vojvoda, pericoloso all’andata.

BASKET - La festa degli azzurri a Masnago

LA PARTITA

Subito Italia avanti con una striscia tutta firmata da Ale Gentile: il giocatore dell’Estudiantes firma i primi 6 punti con Ivkovic costretto immediatamente a spendere un timeout. L’attacco ungherese però è drammatico e ci mette 5′ a muovere lo zero sul tabellone; gli azzurri ne approfittano ma solo a un certo punto perché nella seconda metà del quarto il punteggio non si gonfia, così al 10′ è “solo” 15-9.
Ma non c’è alcun pericolo di rientro per i magiari che nel secondo periodo danno il peggio di sé, un po’ per una buona difesa collettiva dell’Italia, un po’ perché proprio le mani degli ospiti restano congelate. Così i punti di Della Valle, Aradori e compagni – pur senza contributo di triple – e i tanti rimbalzi d’attacco bastano per lo strappo: 34-15 a metà gara.
Al rientro dagli spogliatoi l’Ungheria prova a farsi vedere ma dura il tempo di un fiammifero: l’Italia riprende subito il comando delle operazioni con Aradori che per qualche minuto diventa il top scorer della squadra. Tra gli ospiti il solo Benke prova a tenere botta mentre i vari Jones e Keller collezionano figuracce in serie: alla mezz’ora è 52-33.

IL FINALE

Quando però coach Stojan Ivkovic, un omone pelato e un po’ orco, si accascia in panchina, la partita ha poco da raccontare: un’Italia in gas, sospinta dal pubblico, valica senza problemi i venti di distacco che poi diventano trenta e poi ancora di più: Della Valle non smette di fare canestro, Abbass inventa dall’angolo, i rimbalzi sono tutti azzurri e così Sacchetti può dare spazio un po’ a tutti, preservando le energie dei suoi ragazzi. Alla fine sbucano da uno scatolone le t-shirt rosse con scritte anche in cinese: quando la sirena fissa il risultato (75-41, roba d’altri tempi) tutti se le ritrovano addosso. Rappresentano il messaggio più importante: “Siamo tornati”. L’Italia è di nuovo ai Mondiali, senza wild card a pagamento come nel 2006. E con l’avventura in Cina inizia anche quella successiva, il tentativo di conquistare anche il pass per le Olimpiadi di Tokyo.

 

ITALIA – UNGHERIA 75-41
(15-9, 34-15; 52-33)

ITALIA: L. Vitali 2 (1-1, 0-1), Della Valle 15 (1-3, 3-7), Gentile 9 (4-9), Brooks 5 (1-1, 1-2), Biligha 8 (4-11); Aradori 11 (4-5, 1-4), Filloy 3 (1-1 da 3), Pascolo 4 (2-5), Ricci 6 (0-4, 2-3), Cinciarini 2 (1-2, 0-1), Flaccadori, Abbass 8 (1-7, 2-2). All. Sacchetti.
UNGHERIA: Benke 11 (4-5, 2-2), Vojvoda 15 (4-6, 1-4), Varadi, Elingsfeld 4 (2-7, 0-1), Keller 1 (0-7); Rujak, Juhos (0-1), Somogy, Jones 2 (1-4, 0-5), Ferencz 3 (1-4 da 3), Perl 2 (1-5, 0-1), Filipovity (0-2 da 3). All. Ivkovic.
ARBITRI: Conde (Spa), Calatrava (Spa), Straube (Ger).
NOTE. Da 2: I 19-48, U 12-35. Da 3: I 10-21, U 4-19. Tl: I 7-8, U 5-11. Rimbalzi: I 50 (17 off., Brooks 8), U 31 (8 off., Elingsfeld 6). Assist: I 18 (Vitali 4), U 8 (Elingsfeld 2). Perse: I 7 (Gentile 3), U 11 (Keller, Jones 2). Recuperate: I 5 (Aradori, Gentile 2), U 3 (Jones 2). Usc. 5 falli: nessuno. F. tecnico: Gentile e Keller (4.52). Spettatori: 5mila.

Damiano Franzetti
damiano.franzetti@varesenews.it

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Pubblicato il 22 Febbraio 2019
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