La “figlia dei fiori” Mita Medici riempie il Santuccio
Tutto esaurito l'8 marzo con Mita Medici, con un pubblico entusiasta, divertito e rapito per il terzo spettacolo della rassegna di teatro, musica e letteratura "Parola di donna”
8 marzo celebrato da Mita Medici al Teatro Santuccio di Varese, ancora una volta esaurito con un pubblico entusiasta, divertito e rapito per il terzo spettacolo della rassegna di teatro, musica e letteratura “Parola di donna” salutato dall’Assessora varesina alle Pari Opportunità Rossella Di Maggio.
“Sono una figlia dei fiori” era il titolo dello spettacolo, che Mita Medici ha creato con la coautrice Stefania Moro, presente sul palco a interloquire con l’attrice. Insieme a loro la virtuosa della fisarmonica Saria Convertino.
“Sono una figlia dei fiori” è stato anche il leitmotiv del recital, che si dipanava lieve e leggero, incantato e disincantato, tra gli anni ’60 e ’70 del Novecento. Con vari riferimenti e provocazioni all’oggi, rivissuti in scena da Mita Medici con rimandi continui tra la vita privata dell’attrice e la vita pubblica della sua generazione, tra divertimento e impegno, cultura e politica, arte e società.
Un viaggio soprattutto esistenziale, nel tempo e nello spazio, che ritornava continuamente al luogo-simbolo dove per Mita tutto è cominciato: il mitico Piper romano dove si parlava il linguaggio dei sogni, si andava a ballare di pomeriggio e non di notte, si incontravano giovani di ogni parte d’Italia e del mondo, in un
coagulo unico di lingue, etnie, razze, culture, condizioni sociali e modi di vivere, tenuti insieme dalla stessa condizione giovanile e dalla voglia spasmodica di libertà e di futuro.
Sullo sfondo, il grande amore di Mita, Franco Califano, il poeta generoso le cui lacrime erano canzoni. Un tempo che si rinnova se si percepisce la magia del presente che permette di ripartire sempre. “La figlia dei fiori è sorella delle donne gagliarde e degli uomini che sanno amarle” e “più che mai, sono la madre di tutti i
miei sogni”.
Applausi scroscianti a scena aperta e a scena conclusa, poi il deflusso, ma sullo stimolo vivo dello spettacolo circa un terzo del pubblico si è fermato un’ora ancora a discutere animatamente e con molto interesse, della condizione femminile con le psicanaliste di Jonas Varese Erica Minazzi e Valeria Maiani.
Un successo unanime e incoraggiante, che prepara al prossimo appuntamento al Santuccio domenica 24 marzo alle 16.30, concerto pianistico del maestro Orazio Sciortino con brani di Fanny Mendelssohn e Clara Schumann, tra le più importanti compositrici dell’Ottocento, segno mirabile della creatività femminile in
musica. A seguire, aperitivo con il musicista.
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