On line l’archivio “Vittorio Sereni“
Sarà uno dei poli culturali che animerà l’ultimo piano di Palazzo Verbania. Contiene anche 6000 lettere tra cui la corrispondenza con Pasolini, Montale e Ungaretti
Un luogo per vivere la cultura: palazzo Verbania oramai arrivato al traguardo del lungo processo di ristrutturazione, ospiterà nell’ultimo piano – il secondo – un polo culturale dedicato ai due autori luinesi del Novecento Italiano: Piero Chiara e Vittorio Sereni.
E proprio a quest’ultimo autore è dedicato un link pubblicato sull’home page istituzionale del Comune che rimanda al sito dell’archivio – per ora non consultabile on line – dove viene tuttavia ripercorsa la storia dell’autore e delle sue carte.
LA STORIA DELL’ARCHIVIO – “L’Archivio Vittorio Sereni – si legge nel sito – attualmente conservato presso la sede della Biblioteca Comunale di Luino a villa Hüssy, comprende due fondi: il Fondo Sereni e il Fondo Mondadori, ai quali si è aggiunta, con l’acquisizione definitiva del novembre 2007, la biblioteca personale del poeta“.
“Il Fondo Sereni (già noto come APS Archivio Privato Sereni) costituisce il nucleo principale e originario dell’Archivio e, prima di essere acquisito dal Comune di Luino, è stato a lungo conservato in casa Sereni, in via Paravia 37 a Milano. Negli anni successivi alla morte del poeta nel febbraio del 1983, la moglie Luisa e la figlia Maria Teresa si dedicarono a una laboriosa opera di recupero e riordino delle carte di Vittorio Sereni, che si presentavano allora in uno stato di notevole disordine, con quaderni e fogli mescolati o riuniti in fascicoli e faldoni privi di coerenti criteri di ordinamento e senza distinzione tra testi poetici, prosastici e critici. Di questo paziente lavoro fanno parte anche le annotazioni lasciate da moglie e figlia riguardo alla cronologia e alle circostanze di genesi dei testi e i precisi riferimenti alle persone citate o alluse.“
Il 10 dicembre 1998 il fondo è stato acquisito dal Comune di Luino e dalla Regione Lombardia ed è stato collocato presso la Biblioteca Comunale di Luino. Nel 2002-2004 il fondo si è ulteriormente arricchito grazie alla donazione da parte degli eredi di Sereni di 37 libri d’arte con opere originali di vari artisti, accompagnate da scritti dell’autore e nel 2005, la famiglia Sereni donò tutti i materiali restanti ancora in suo possesso: documenti personali, documentazione relativa a contratti editoriali e premi letterari, pubblicazioni di Sereni e di altri in estratti o periodici, materiali letterari inviati da altri autori, carte e pubblicazioni rimaste nella casa di vacanza, cartoline illustrate indirizzate all’autore dai familiari.
COSA CONTIENE L’ARCHIVIO – Nel sito vengono anche fornite alcune spiegazioni legate al contenuto dell’archivio che troverà casa a Palazzo Verbania.
“Il riordino e l’inventariazione del fondo, curato dalla conservatrice Barbara Colli, ha rispettato un ordinamento già stabilito in precedenza e ha suddiviso il fondo in 7 serie:
1. Quaderni di vario formato contenenti autografi di poesie, prose, traduzioni (33 unità);
2. Fascicoli o fogli sciolti contenenti autografi, manoscritti o dattiloscritti (173 unità);
3. Fascicoli delle bozze di stampa delle raccolte di poesie, prose e traduzioni (Williams e Corneille) con annotazioni e varianti (28 unità);
4. Fascicoli o fogli sciolti con testi in prosa, alcuni inediti, altri, soprattutto testi critici, pubblicati una sola volta su giornale (363 unità); sono contenute in questi documenti le fasi di elaborazione di tutti i testi creativi (Opzione, Sabato tedesco, Ventisei ecc.) e critici (testi di conferenze, recensioni, brevi saggi ecc.), oltre a 66 pareri editoriali, commissionati da Mondadori prima dell’attività di direttore editoriale;
5. Fascicoli o fogli sciolti con traduzioni di testi di Apollinaire, Char, Corneille, Frénaud, Pound, Williams, Bandini, Tomlinson, Scève (64 unità);
6. Fascicoli (circa 6000 lettere in totale) contenenti l’intera corrispondenza personale inviata a Sereni da vari mittenti, tra i quali Anceschi, Betocchi, Caproni, Caretti, Char, Chiara, Fortini, Luzi, Montale, Quasimodo, Moretti, Parronchi, Pasolini, Pratolini, Saba, Ungaretti, Vittorini (in tutto 623 unità);
7. Fascicoli (circa 700 lettere in totale) contenenti, in fotocopia e, in parte in originale, la corrispondenza inviata da Sereni a vari interlocutori, tra i quali Betocchi, Caproni, Caretti, Char, Fortini, Luzi, Montale, Parronchi, Quasimodo, Saba, Ungaretti, acquisite tramite donazione dei destinatari o dei loro eredi (56 unità)”.
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