“Il mondo è un bene comune, e ognuno deve fare la sua parte”
Pensatori, esperti e amministratori dell’ambiente si sono succeduti all’assemblea organizzata da Legambiente Varese dal titolo: i “Cambiamenti climatici e la resilienza dei territori”
Pensatori, esperti e amministratori dell’ambiente si sono succeduti all’assemblea organizzata da Legambiente Varese dal titolo: i “Cambiamenti climatici e la resilienza dei territori”: un momento di confronto, avvenuto martedì 16 aprile, alle 17.45, nel Salone Estense, tra il mondo dell’economia, delle istituzioni pubbliche, del sapere universitario e della ricerca su un argomento su cui non si può più attendere.
Coordinati dalla presidente di Legambiente Varese, Valentina Minazzi, al tavolo quattro rappresentanti :Adriano Martinoli, docente all’Università dell’Insubria, conduce ricerche nel campo della zoogeografia, ecologia comportamentale, interazione uomo-fauna e conservazione di specie rare o minacciate, che ha partecipato alla progettazione ed allo svolgimento di progetti di ricerca di ecologia e conservazione della fauna ed in particolare in ambienti prealpini e alpini. Tra sue affermazioni, anche: «Se usassimo acqua di rubinetto invece di acqua minerale nessuno lo scriverebbe sul giornale, ma gli effetti sull’ambiente sarebbero importanti».
Camilla Crugnola, è invece laureata in Filosofia ma è un’agricoltrice biologica molto conosciuta nel territorio: Camilla porta avanti infatti“Ortobiobroggini“, azienda agricola di Calcinate del Pesce certificata Icea dove si produce solo bio. A lei i commenti “in diretta” su quello che sta succedendo agli animali e all’equilibrio biologico con i cambiamenti climatici: che hanno cambiato l’aspetto degli animali infestanti o cambiato i problemi meterologici degli agricoltori «Perché il cambiamento climatico cambia l’agricoltura. E il nostro compito di cittadini è quello di contenere, il degrado ambientale che lo causa: è necessario ripensare un rapporto diverso tra noi e il pianeta, un rapporto che sia più responsabile, di cura».
A rappresentare le amministrazioni c’era Dino De Simone, assessore all’Ambiente del comune di Varese, laureato in Scienze Ambientali, già presidente cittadino di Legambiente dal 2005 al 2015. Dal 2000 lavora in società partecipate dalla Regione Lombardia, sempre sui temi della sostenibilità ambientale e del risparmio energetico e ora “mette in pratica nella città” tutto ciò che fa parte nelle sue conoscenze: con risultati come la scuola Silvio Pellico, che diventerà una delle prime scuole ad emissioni zero in Italia. «La verità è chi fa politiche di isolazione e autarchiche, non solo non si risolverà un problema climatico globale, ma da quel problema verrà spazzato via. Il mondo è un bene comune, e ognuno deve fare la sua parte».
Uno sguardo più “Mondiale” l’ha dato Philip Costeloe del JRC di Ispra:responsabile Salute e Sicurezza del JRC (Joint Research Centre), è impegnato in obiettivi di sviluppo sostenibile e ha investito sempre più risorse in progetti ad alta valenza ambientale beneficiando del know how innovativo e tecnologico dei propri ricercatori. A lui la frase più provocante: «400mila persone muoiono per problemi legati all’inquinamento atmosferico. Una soluzione? usare biciclette» al silenzio imbarazzato della platea, lo studioso ha risposto: «So che può essere scioccante. Ma scioccante o meno, la questione va affrontata per cercarne la soluzione».
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