Da don Sturzo all’Europa: l’omelia di san Vittore riporta i cristiani all’impegno civile

E’ arrivato il momento, per i cristiani, di riprendere un vero impegno civile e politico: a dirlo nell’omelia di san Vittore, è monsignor Luigi Panighetti

San Vittore 2019: corteo e rito del faro

E’ arrivato il momento, per i cristiani, di riprendere un vero impegno civile e politico: a dirlo è l’omelia di san Vittore, pronunciata durante la messa solenne di san Vittore da monsignor Luigi Panighetti.

«Dobbiamo prendere atto che la società è scossa da molti cambiamenti che generano paura – ha detto nell’omelia il prevosto di Varese – È necessario istruire idee e risposte capaci di suscitare confronti liberi da condizionamenti di schieramento. Sussidiarietà, solidarietà, popolarismo, rispetto, inclusione sono valori che non possono e non devono perdere la loro pregnanza e vanno in parallelo con carità, responsabilità, competenza».

Ma molti valori hanno perso di forza negli ultimi anni:«Da tempo prevale un sentimento di amarezza e rabbia e permane una scarsa conoscenza della Dottrina Sociale Cristiana che informi le scelte e le decisioni – cntinua Panighetti – Sembra che anche una significativa parte dei cattolici sia prigioniera di una mentalità inadeguata ad affrontare le odierne sfide di portata globale: e dire che non mancano preziose indicazioni in merito di Papa Francesco e dell’arcivescovo Mario Delpini».

Indicazioni che partono da lontano: «L’«Appello ai liberi e forti» firmato da don Sturzo e dalla Commissione Provvisoria del Partito Popolare pensava in grande, osava per uno scopo giusto, aveva come fine il conseguimento del bene comune. Anche oggi abbiamo bisogno di riscattarci rifiutando ciò che è emotivo oppure dato per vero ed è falso e non accettare il vantaggio comodo, immediato ed egoistico».

Il nucleo attorno cui ritrovarsi: «è la “grammatica dell’umano”: l’uomo al centro. È la valorizzazione della vita, dal concepimento alla sua conclusione naturale, in ogni circostanza, in ogni luogo, per ciascun individuo. E questo dentro una rete solidale di legami sociali, rispettosi dell’ambiente, nonché una forte passione educativa. la fede può e deve illuminare i criteri di giudizio, i modelli di comportamento e di azione dando vita ad una visione culturale che limiti il disorientamento e favorisca una progettualità a favore della dignità della persona e della convivenza solidale».

Tra le tante cose che è necessario affrontare per il cristiano: «due temi paiono particolarmente rilevanti ed urgenti: la questione della denatalità legata fortemente alle politiche familiari. La centralità della famiglia è determinante per il benessere dell’intera società così come pure afferma la nostra Costituzione ed è sotto gli occhi di tutti il preoccupante decremento delle nascite. È questione sociale ed economica che però esprime anche esasperazione dei diritti individuali e forti timori per il futuro: è urgente ritrovare segni di speranza e fiducia. EUna rinnovata attenzione all’Europa nella consapevolezza che il nostro mondo locale non può durare a lungo senza Europa. Muoversi nel contesto globale disuniti è un pericoloso abbaglio. L’Unione Europea deve diventare una comunità di destini a partire dai grandi temi della crescita, del lavoro, della famiglia, della lotta alle disuguaglianze sociali».

Panighetti ha concluso invocando un’intercessione: «San Vittore interceda per noi perché riusciamo ad attuare quanto suggerito dal Sinodo Minore Chiesa dalle genti: “I mutamenti che toccano la nostra cultura e la nostra società fin nelle sue fondamenta chiedono ai cristiani un nuovo forte investimento nella politica, intesa come quell’arte che si prende cura dei legami tra gli individui e i gruppi sociali, aiutandoli a rivolgersi tutti verso la ricerca del bene comune, attraverso un percorso di conoscenza reciproca, finalizzato alla costituzione di una società serena e pacificata”»

Perchè: «Occorre raccogliere la sfida di questo tempo intriso di contraddizioni, sospeso tra paure e speranze e progettare una nuova stagione di impegno sociale politico dei cattolici a cominciare da forme locali di incontro e coordinamento che vedano impegnati soggetti del mondo cattolico disposti ad elaborare e a proporre dialogo, incontri, approfondimenti».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 05 Maggio 2019
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