Cavalli troppo magri in gara, scatta la protesta su Facebook

Nella bufera il Centro Ippico Seprio di Gornate Olona. Le foto incriminate ritraggono i cavalli pelle e ossa prima di partecipare a una gara. Fise (Federazione italiana sport equestri): «Le pene sono previste dall'articolo 6 del regolamento e si va dalla sospensione alla pena pecuniaria, fino alla radiazione»

Avarie

Foto di cavalli magrissimi montati da giovani amazzoni e cavalieri, poco prima di entrare nel campo di gara, sono state postate su Facebook. Immagini forti che hanno fatto il giro della rete, rilanciate dai social e riprese sulla pagina dell’associazione Progetto Islander, organizzazione non profit di cui fa parte anche Nicole Berlusconi, impegnata nella tutela dei cavalli e nella riabilitazione psicofisica di animali provenienti da sequestri per reati di maltrattamento.

Le foto incriminate ritraggono i cavalli letteralmente pelle e ossa prima di partecipare a una gara il ​9 giugno ​scorso ​a Lentate sul Seveso (MB)​. Nell’occhio del ciclone è finito il Centro Ippico Seprio di Gornate Olona, molto conosciuto nel Varesotto e frequentato da tanti giovani aspiranti cavalieri e amazzoni. Un centro affiliato Fise (Federazione italiana sport equestri) che ospita un centinaio di animali tra cui anche quelli ritratti nelle foto.

Immediatamente è esplosa la polemica sui social e da quel momento ​alla pagina del Progetto Islander sono giunte decine di segnalazioni, molte delle quali corredate da immagini, sull’attività ​della struttura da cui provengono ​i ​cavalli al centro della polemica.​ Secondo quanto riportato dall’associazione non profit, ​la giuria ha impedito la partecipazione dei cavalli alla gara, veto che avrebbe fatto scattare anche ​una denuncia alla procura federale.

Il regolamento di giustizia della Fise all’articolo 1 punisce «ogni comportamento, anche omissivo, compiuto sul cavallo, che esplichi mero sfogo, violenza o brutalità e che possa causare al cavallo dolore o anche solo disagio non necessario all’animale. L’utilizzo di metodi o sistemi di allenamento violenti, ogni atto irriguardoso, offensivo, minaccioso o di violenza in genere o anche solo potenzialmente lesivo».

La Fise non conferma l’esistenza di un’inchiesta in corso sul Centro Ippico del Seprio di Gornate Olona. «Per procedere occorre che ci sia una denuncia al procuratore federale – spiega la responsabile degli organi di giustizia della Fise, Federica Gallone – Ci sono dei tempi precisi come per la giustizia ordinaria dettati dal nostro regolamento di giustizia. Le pene sono previste dall’articolo 6: si va dalla sospensione alla pena pecuniaria, fino alla radiazione. In passato siamo intervenuti in situazioni simili a questa, non è certo il primo caso».

Alessandro Centinaio, uno dei veterinari più importanti del settore, da sempre impegnato nella tutela della salute dei cavalli, soprattutto quelli da palio, sulla questione è piuttosto categorico. «Ci sono tre aspetti da considerare – dice Centinaio – Il primo è normativo e regolamentare. È chiaro che qui ci troviamo di fronte a una situazione di responsabilità oggettiva di qualcuno, cavalli in quella situazione o perché denutriti o perché ammalati non possono gareggiare e non vanno presentati in gara. Secondo aspetto, potrebbe trattarsi di un cavallo semplicemente vecchio e non denutrito. È già successo che sono stati fatti scoop, ma non si trattava di malnutrizione bensì di cavalli di trent’anni e oltre che non ingrassano più. Anche questi cavalli non vanno portati in gara, ma devono godersi la vecchiaia liberi in un campo. Il terzo aspetto riguarda il rischio che corre sia il cavaliere che il cavallo. C’è dunque una responsabilità di chi fa montare il cavallo in quelle condizioni e di chi accetta di montarlo. Bravo e coraggioso è stato l’ufficiale di gara che ha impedito a questi cavalli di scendere in campo».

Dal Centro ippico Seprio di Gornate Olona, per il momento, non ci sono prese di posizione ufficiali. «Il proprietario dell’attività ha dato mandato ai suoi avvocati di procedere – dice una istruttrice del centro – In un comunicato stampa verranno fornite tutte le spiegazioni del caso».

Michele Mancino
michele.mancino@varesenews.it

Il lettore merita rispetto. Ecco perché racconto i fatti usando un linguaggio democratico, non mi innamoro delle parole, studio tanto e chiedo scusa quando sbaglio.

Pubblicato il 18 Giugno 2019
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