Diritti umani: un seme di solidarietà cresce in piazza San Vittore

Erano una trentina le persone che ieri, per la seconda sera, si sono ritrovate in piazza San Vittore per un presidio spontaneo a sostegno dei migranti della Sea Watch da cui sono nate alcune idee e proposte

Varese - presidio Sea Watch in piazza San Vittore

Non tanti, ma determinati a testimoniare con la propria presenza un sentimento di solidarietà e vicinanza ai migranti della Sea Watch e alla comandante Carola Rackete, sintetizzato nella semplice scritta su un lenzuolo bianco: “Restiamo umani”.

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Varese: presidio spontaneo per la Sea Watch 4 di 8

Erano una trentina le persone che ieri, per la seconda sera, si sono ritrovate in piazza San Vittore a Varese per un presidio spontaneo, rispondendo ad un invito lanciato su Facebook da Tommy Calabrese, e sull’onda di iniziative analoghe che si stanno moltiplicando in diverse città italiane.

C’erano volti noti dell’associazionismo varesino, come Gisa Legatti e Giuseppe Musolino,  il presidente della cooperativa Ballafon Thierry Dieng, rappresentanti di N Azione Umana ma anche cittadinialcuni scout, persone che sono passate per vedere di cosa si trattava  si sono fermate. Nessun “cappello” politico o di associazioni, solo la comune volontà di esserci, di portare con la propria presenza un messaggio: prima le persone, prima la dignità e i diritti degli esseri umani.

Durante la serata si è parlato, si è discusso di come allargare questa iniziativa ed è emersa l’intenzione di continuare ad esserci, anche dopo che il caso Sea Watch si sarà risolto.

Dunque, fino a quando non sarà concesso ai migranti di sbarcare, il presidio serale in piazza San Vittore continuerà, ogni sera, a partire dalle 21. Poi, dal momento che la questione Sea Watch è solo un piccolo tassello di una situazione che investe in modo più ampio il tema dei diritti umani, la proposta nata ieri sera è quella di continuare a testimoniare con una presenza fissa settimanale, aperta a tutti coloro che vogliono partecipare, ogni martedì sera, sempre dalle 21 in piazza San Vittore. Un’occasione per incontrarsi, per ricordare che “un’altra Varese esiste”, per discutere e anche per approfondire temi importanti e delicati, da quello sulle migrazioni al Decreto sicurezza, dall’integrazione alla solidarietà.

Una piccola scintilla di ribellione al “pensiero unico”, un seme di solidarietà piantato nel cuore di Varese che, nei prossimi giorni, prenderà forma anche in un gruppo Facebook per raccogliere il pensiero e le proposte di chi si riconosce in questa volontà di non restare indifferente al tema, universale e centrale, dei diritti umani.

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Pubblicato il 27 Giugno 2019
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