I quattro pilastri della sostenibilità secondo Carlsberg Italia
Carlsberg Italia ha presentato su un vecchio treno "cento porte" delle Ferrovie dello Stato il proprio bilancio sociale. In otto anni migliorati tutti gli indicatori di sostenibilità
Far viaggiare le notizie innovative del presente e del futuro prossimo su un vecchio treno “cento porte” delle Ferrovie dello Stato trainato da un locomotore elettrico costruito nel 1964 nelle officine della Breda può apparire un ossimoro o quanto meno una scelta curiosa. Nel caso di Carlsberg Italia invece potrebbe avere un senso compiuto. Su quei vagoni partiti dalla stazione Centrale di Milano con fermata a Varese, sul cui territorio ha sede lo storico Birrificio Poretti, è stato presentato il bilancio di sostenibilità 2018 e con esso il percorso di innovazione partito proprio dallo stabilimento di Induno Olona.
«Se storicamente questo mezzo ha permesso all’umanità di raggiungere importanti traguardi di sviluppo socio economico – ha detto Davide Pizzagalli csr manager di Carlsberg Italia – oggi il treno rappresenta anche un esempio di innovazione, velocità e sostenibilità che sono i valori in cui ci rispecchiamo e che vogliamo continuare a rappresentare per i prossimi anni»
Per un’azienda la sostenibilità non è un vestito che si può comprare e indossare al momento. Occorrono capitali pazienti per fare investimenti con una visione di lungo periodo, sapendo che i cambiamenti culturali, innescati da innovazioni di prodotto e di processo, hanno bisogno di tempo prima di affermarsi. E forse il fatto che la casa madre danese sia una fondazione conta non poco in questa visione.
I numeri forniti da Carlsberg Italia dimostrano che nell’arco degli ultimi otto anni sono migliorati tutti gli indicatori di sostenibilità. Con l’introduzione dei fusti in pet, grazie al brevetto Draughtmaster che ha sostituito i fusti in acciaio per la birra alla spina, sono stati risparmiati oltre 60 milioni di kg di Co2. La pastorizzazione flash al posto di quella a tunnel, quindi con tempi e temperature diverse, ha permesso di risparmiare il 10% di acqua e di migliorare notevolmente l’ambiente di lavoro. Sul tema della mobilità interna ed esterna, tutti i carrelli elevatori utilizzati da Carlsberg sono elettrici, mentre il parco macchine per il 30% è ibrido. Le emissioni si C02 sono calate del 9,1% dal 2015 mentre l’utilizzo di energia da fonti rinnovabili negli stabilimenti di produzione ha raggiunto con largo anticipo quota 100% .
«Bisogna tenere sempre in mente che la sostenibilità non è un traguardo, ma solo una tappa verso un obiettivo più grande che evolve con noi e con le esigenze del pianeta. È per questo che vi diamo appuntamento all’anno prossimo , con un nuovo aggiornamento sulla strada che avremo percorso assieme» ha concluso Antonella Reggiori, Draughtmaster business unit & Italy operations director.
Alla Carlsberg gusto e ambiente vanno d’accordo con il profitto
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