Un polmone “umido” a Villa Mylius
Dalla collaborazione tra il Comune di Varese e il Rotary cittadino, sta crescendo un’area umida naturale
All’interno di Villa Mylius sta nascendo un’area umida dalla collaborazione del Comune con il Rotary di Varese. L’area è già stata indicata e si può facilmente riconoscere vicino al parco giochi. In questo momento appare come una zona con l’erba alta, ma non si tratta di incuria, bensì della prima fase utile a ricreare l’area umida che era presente fino a qualche anno fa.
Sono stati piantati alberi igrofili come pioppo bianco, platano e ontano, che favoriranno il ricrearsi di una microarea di flora e fauna tipiche di zone umide, con l’obiettivo di avere un polmone che aiuti l’ambiente e che sia didatticamente utile.
L’assessore e vicesindaco Daniele Zanzi ha curato in prima persona il progetto: «Il Rotary ha delle priorità, tra le quali anche l’ambiente. C’era questa idea di donare al Comune di Varese 35 piante, per contribuire alla salute dell’aria abbattendo le polveri sottili. L’idea, di concerto con assessore De Simone e Dimaggio, è stata quella di mettere all’interno dei nostri bellissimi parchi nuovi concetti: perché non unire l’utilità delle piante a delle nozioni educative. Le nuove generazioni hanno perso il contatto con la natura, da qui l’idea di creare questa zona umida che sarà ricca di flora ma anche di microfauna. Questa area è umida, l’acqua è vita e creare un ambiente naturale di circa 300 metri quadrati intonsa, lasciando crescere l’erba naturalmente. L’area sarà inaccessibile, verrà messo uno steccato, e la flora si riapproprierà del proprio ambiente originale. Ringraziamo il Rotary per questo investimento, sempre con una finalità ambientale ed educativo».
Giuliano Modesti, presidente del Rotary: «Lavoriamo in diversi ambiti: persona, salute, territorio e lavoro. Questo progetto in particolare è partito l’anno scorso dal mio predecessore, ma andrà avanti con gli anni. Ci siamo detti di farlo quest’anno in concomitanza con il nostro novantesimo anniversario. Il Rotary lavora un po’ silente, ma le cose le facciamo. Il nostro obiettivo è servire il territorio, al di sopra dei propri interessi. Servizi non come oboli, ma prestazione di carattere personale. Ci sono progetti in essere, come l’illuminazione delle cappelle del Sacro Monte che porteremo avanti nei prossimi anni».
L’assessore Rossella Dimaggio guarda al lato educativo dell’area umida: «Avere la possibilità di mostrare alle nostre scolaresche un ecosistema così particolare, così strutturato, che con forza manifesta la diversità e l’aggressività della natura, è molto importante. Questo è un piccolo esempio di unità didattica che permetterà ai nostri studenti di capire, perché si impara soprattutto facendo e toccando più che ascoltando. Sarà una preziosità a disposizione delle nostre scuole».
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Bella idea.
Speriamo non diventi una ‘fabbrica’ di zanzare…
Certo che le zone umide è preferibile che siano fuori città. In città meglio gli alberi, che invece si abbattono.
Possibile che il Comune di Varese non possa fare qualcosa autonomamente senza bisogno di sponsor che ‘marchino’il suo territorio? Basta etichette, di qualsiasi genere, nei luoghi pubblici, bastano e avanzano quelle sui banchi delle Chiese.