Il futuro di Piazza Repubblica sarà culturale e l’università sarà protagonista

Accantonato l'accordo di scambio con l'Ats, l'Insubria ristrutturerà il collegio San'Ambrogio per renderlo un centro espositivo e congressuale

Università dell'insubria di piazza Repubblica

«Piazza Repubblica diventerà il cuore culturale della città. L’Università farà la sua parte».

Tramontata l’ipotesi di abbattere il collegio Sant’Ambrogio per costruire una palazzina destinata all’Ats Insubria, la sede del rettorato dell’ateneo varia i suoi piani e si allinea all’offerta pensata dal Comune di Varese all’interno dell’ex caserma Garibaldi.
« Ristruttureremo la parte che si affaccia sulla piazza – spiega l’ex rettore Alberto Porisini Coen che aveva seguito sin dall’inizio il progetto di riqualificazione – Parliamo del rettorato, dell’aula magna e dell’ex chiesa che adibiremo a spazi espositivi e congressuali aperti alla città».

L’intenzione, quindi, è quello di avere un presidio nel cuore della città dove svolgere iniziative culturali come mostre, piuttosto che incontri scientifici o culturali: « Vogliamo mantenere l’attuale aula magna perchè, con i suoi 300 posti, è la più capiente che abbiamo. Nel contempo, però, realizzeremo un paio di aule di dimensioni minori per ospitare tutti quegli eventi che hanno meno pubblico e che vengono organizzati dall’ateneo».

Perché è cambiato il progetto iniziale?

Parallelamente all’accordo di programma del Comune su piazza Repubblica, l’ateneo aveva raggiunto un’intesa con Ats Insubria. L’Università avrebbe lasciato completamente il Collegio che veniva abbattuto per essere ricostruito con una doppia finalità: una parte avrebbe ospitato gli uffici di ATS, che così liberava l’ex ospedale psichiatrico in via Rossi all’Insubria. L’altra parte avrebbe avuto finalità residenziali. In questo accordo veniva coinvolto un privato interessato all’edificazione della palazzina. L’intesa, poi, è saltata quando è cambiato il Codice degli Appalti che ha vietato il coinvolgimento di privati. A quel punto sono saltati tutti i piani. Attualmente, quindi, quell’intesa è caduta ma con Ats il dialogo in vista dell’utilizzo di via Rossi è ancora aperti. L’accordo è decaduto ma i presupposti e gli obiettivi no.

L’ateneo ha bisogno di ulteriori spazi

L’ateneo varesino è in costante crescita. Lo sviluppo futuro è stato previsto nel quartiere di Bizzozero dove, in questi anni, molto si è costruito e ristrutturato. L’ultimo, in ordine di tempo, è il padiglione Rossi dell’ex psichiatrico: qui sono stati trasferiti gli uffici e i laboratori di Informatica che erano ospitati in galleria Manzoni. Un notevole miglioramento per docenti e studenti.
Anche Ats Insubria prosegue nella sua opera di ristrutturazione: gli uffici della direzione strategica sono stati spostati al padiglione Biffi mentre nella palazzina all’ingresso verranno radunati tutti i servizi del Dipartimento di Programmazione, Accreditamento e Acquisto.

L’Insubria, quindi, si appresta a mettere mano al suo collegio, la sede storica da cui tutto è partito. Ci sono a bilancio 5 milioni di euro mentre si è presentata richiesta per un bando così da ottenere ulteriori finanziamenti.

«La riqualificazione della Piazza ci vede in prima fila – spiega Coen Porisini – quanto al futuro dell’ateneo dobbiamo pensare che la crescita continuerà e avremo bisogno di ulteriori spazi. In Via Ravasi, la palazzina alle spalle del rettorato è già stata riqualificata e ora ospita gli uffici dell’ateneo. Lo sviluppo ulteriore sarà a Bizzozero ma nel cuore della città ci saremo per essere protagonisti della sua vita culturale».

Alessandra Toni
alessandra.toni@varesenews.it

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Pubblicato il 01 Agosto 2019
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