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Il giardino, spazio di resistenza e bellezza
Tutto esaurito ieri sera, mercoledì 25, a Villa Panza per il secondo appuntamento di settembre di "Thinking Varese". Protagonista dell'incontro Marco Martella, storico dei giardini e direttore della rivista Jardins
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Tutto esaurito ieri sera a Villa Panza per il secondo appuntamento di settembre di “Thinking Varese”, il ciclo di incontri organizzato dall’Ordine degli Architetti in collaborazione con AIAPP Lombardia che in questo mese prende il nome di “Thinking Varese Landscape. Testimonianze di architettura del paesaggio” e si lega alla programmazione di “Nature urbane”.
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Protagonista dell’incontro Marco Martella, storico dei giardini e responsabile della valorizzazione del verde storico del Département des Hauts-de-Seine, in Francia, che ha catturato l’attenzione del pubblico di architetti e paesaggisti raccontando i suoi incontri con i giardini più belli, realizzati da grandi scrittori come Chateaubriand, Hermann Hesse e Vita Sackville-West, da esperti famosi o da semplici appassionati con una sensibilità speciale.
Martella nel pomeriggio ha visitato il giardino di Villa Panza, e ne è rimasto profondamente colpito: «E’ stupendo parlare di giardini in un contesto così straordinario – ha detto – Non mi aspettavo un luogo così intenso, e devo dire che quello di Villa Panza è uno dei giardini più commoventi che ho visitato, per la bellezza, la cura e per il connubio tra arte e natura».
Marco Martella, che nel 2009 ha creato la rivista Jardins, una pubblicazione annuale che si propone di esplorare la dimensione poetica e filosofica del giardino, ha parlato del giardino come “isola” ma anche come “luogo di resistenza“: «Laddove la vita moderna porta squilibrio e tensione, un giardino creato con cura e amore è un luogo che dà equilibrio e spazio di riflessione».
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Autore di numerosi libri pubblicati in Francia, Italia e Spagna, Martella ha parlato anche del suo ultimo lavoro intitolato «Un piccolo mondo, un mondo perfetto», uscito quest’anno in Italia per l’editrice Ponte alle Grazie. Quattordici giardini, piccoli mondi perfetti, anche se fragili, effimeri, esposti al vento e al trascorrere del tempo come ognuno di noi, che Marco Martella fa rivivere sulla pagina grazie alla sua familiarità con il mondo delle piante. Dal giardino di Pia Pera in Lucchesia a quello di Ninfa, dai misteri di Bomarzo e del Bosco della Ragnaia agli splendori di Versailles, passando per i giardini di Hermann Hesse e Vita Sackville-West: progetti di arte, vita e bellezza che crescono nell’odore fragrante della terra umida.
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