I numeri di Nature urbane fanno discutere

Molti numeri erano già stati resi noti a pochi giorni dalla conclusione del festival: ma nella seduta del 29 Galimberti ha relazionato in maniera compiuta sulla terza edizione

Presentato Nature Urbane 2019

Molti numeri erano già stati resi noti a pochi giorni dalla conclusione del festival: ma nella seduta del 29 ottobre 2019 il sindaco, che continua a mantenere a interim  l’assessorato alla cultura ha relazionato in maniera compiuta sull’ultima edizione di Nature Urbane.

In una commissione che aveva come primo punto all’ordine del giorno  il bando sul museo archeologico di villa Mirabello, Galimberti ha risposto alle domande chi gli chiedeva un report più dettagliato ad un mese dalla conclusione della  terza edizione della manifestazione.

«L’iniziativa di Nature Urbane ha consentito di presentare diversamente la città di Varese – Ha esordito il sindaco – il festival, ideato per caratterizzare un territorio, mi sembra che stia producendo significativi effetti, non solo in termini di percezione ma anche di iniziative private e pubbliche. L’obiettivo delle due prime edizioni era quello di caratterizzare le esperienze in parchi e ville, nel terzo anno si voleva un salto di qualità soprattutto in termini di pubblicità, per questo abbiamo acquisito un soggetto esterno».

GALIMBERTI: “GLI ALBERGHI? MOLTO BENE NEI WEEKEND”

Per mostrare l’effetto del festival, Galimberti rilegge i dati dell’occupazione degli alberghi in città nel corso di Nature Urbane, forniti da Federalbeerghi che hanno destato molte polemiche come “prova” del cattivo andamento dell’effetto turistico in città «I dati mostrano che gli alberghi hanno subito un incremento di presenze durante il weekend. E’ quello che dovrebbe essere considerato un buon segno: la città di Varese vive infatti una significativa occupazione degli alberghi più durante la settimana, nei giorni lavorativi, e storicamente nel weekend subiva una riduzione di presenze. Non intendo dire che Nature Urbane abbia saputo invertire le modalità con cui i cittadini vengono nella nostra città, ma almeno mostra che facendo iniziative nel we si dà la possibilità di fare del bene al sistema economico cittadino, anche sul fronte degli alberghi».

I dati riportati dal sindaco vedono un significativo aumento di presenze il primo venerdì di nature urbane (+56% rispetto al 2018), il primo sabato (+38,9%), il secondo venerdì (+33,9%) e l’ultimo giorno, domenica (+62%). Il giorno peggiore per gli albergatori è stato Il primo lunedì, dove ci si sono stati il 43,9% in meno dei clienti dell’anno precedente.

«L’importante crescita nel fine settimana ha portato, nella media dei 13 giorni di Nature Urbane, un +7% di presenze rispetto al 2018» ha detto Galimberti., che ha spiegato altri numeri del festival, come le 213 iniziative complessive messe in campo, i 220mila euro spesi – compresa Iva e considerati circa 40mila euro provenienti dagli sponsor, e la presenza di 15mila visitatori circa.

LONGHINI: “VISITATORI IN CALO”

Proprio quest’ultimo dato però è stato oggetto di contestazione da parte del consigliere di Forza Italia Simone Longhini, che ha ricordato come «I numeri di visitatori dichiarati quest’anno, circa 15mila, sono inferiori a quelli dichiarati negli anni scorsi, dove si superavano sempre le 20mila presenze».

Di fronte alla risposta che c’è stata una diminuzione di offerta di ville da visitare, il delegato di Lista Orrigoni, Visconti, si è domandato «Perchè si investe nella comunicazione, ma si riduce sull’offerta?» la risposta del primo cittadino è stata: «L’obiettivo del festival primario del festival non è portare il maggior numero di visitatori possibile nel periodo del festival. L’obiettivo è far conoscere la città».

LA FORGIA: “UN FESTIVAL NON BASTA A CAMBIARE LA CITTA’: VARESE DEVE VOLER DIVENTARE DAVVERO TURISTICA”

«Non è un festival  a cambiare la città, soprattutto non un festival ai primi passi – ha commentato Enzo Laforgia – Penso al premio Chiara, festival importante sul piano nazionale, ma che non ha un percorso di grande impatto sulla città. In una città simile alla nostra, il festival “Pordenone legge” è arrivato alla sua ventesima edizione ad avere una vetrina nazionale. In compenso, vedo con grandissimo valore il recupero del museo archeologico, e vale la pena sottolineare il tentativo di mettere in relazione interventi diversi che possono essere, tutti quanti insieme, finalizzati a una fruizione piu virtuosa della città: poi, forse la riflessione più importante su cui dovremmo soffermarci è se veramente Varese vuole diventare una città turistica. Perchè in questo caso va fatto un cammino tutti insieme, qualunque cosa si voglia dare. Ed è importante che la città trovi un proprio profilo e una propria collocazione».

Il risultato è che: «La riflessione da fare non è quindi sul valore in se del festival, ma sulla congruità delle somme rispetto all’obiettivo – ha commentato Valerio Crugnola – A questo bisogna mirare soprattutto: trovare partner economici. Senza, l’iniziativa non riuscirà a decollare».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 30 Ottobre 2019
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