Piano stazioni, i pro e i contro
Il consigliere della lista Orrigoni Luca Boldetti interviene "a mente fredda" sul dibattito sul Piano Stazioni, dopo gli annunci nell'ultimo consiglio comunale
Il consigliere della lista Orrigoni Luca Boldetti interviene “a mente fredda” sull’impatto del Piano Stazioni, dopo gli annunci nell’ultimo consiglio comunale: ecco le sue considerazioni
Nell’ultima seduta del Consiglio Comunale di Varese, lo scorso 30 settembre, è stato dato particolare risalto all’avvio del cantiere che darà attuazione al progetto stazioni. Ci sono stati numerosi interventi da parte del Sindaco e di alcuni consiglieri di maggioranza, cui sono seguite repliche a mezzo stampa nei giorni successivi. Ora, a freddo, vorrei condividere alcune mie considerazioni.
Anzitutto penso che, se il Governo decide di regalare alla cieca 18 milioni di Euro alla città di Varese, questi soldi vadano presi senza esitazioni, poiché si tratta di un’occasione rara. Fu comprensibile quindi, nel settembre 2016, una certa frettolosità nel predisporre il progetto preliminare, per il quale va riconosciuto il duro lavoro dell’assessore Civati e degli uffici comunali al fine di cogliere questa opportunità. Tuttavia, nel gennaio 2018, il piano stazioni ha subito una revisione ed è approdato nuovamente in Consiglio Comunale. In quell’occasione, la parte politica ha deciso di non prendersi responsabilità e di non osservare e discutere i molteplici aspetti critici contenuti nel progetto, delegando per intero la sua predisposizione e redazione all’Assessorato di riferimento ed alla parte tecnica. Trovo questa scelta poco coraggiosa e poco edificante nei confronti dell’importante ruolo che siamo chiamati a svolgere, in quanto eletti dai cittadini.
Tornando all’ultimo Consiglio Comunale, l’esponente di maggioranza Crugnola ha auspicato che, nel caso di un cambio di amministrazione alle elezioni del 2021, i lavori vengano ugualmente portati a termine. Non spetta certamente a me dargli una risposta, tuttavia penso che gli accordi e i contratti vadano rispettati (cosa che questa amministrazione non sempre ha fatto con riguardo ai progetti approvati nell’era Fontana), tentando di apportare modifiche migliorative in corso d’opera che non compromettano il finanziamento ricevuto.
Sicuramente il progetto presenta elementi positivi: il rifacimento e l’abbellimento delle arre antistanti le due stazioni del centro cittadino, il collegamento pedonale tra piazzale Trieste e via Del Ponte, la creazione di un’area verde che colleghi la stazione dello Stato a piazzale Kennedy, dove verrà altresì realizzato un nuovo Bus Terminal. Quest’ultimo, però, dovrà essere pronto ad ospitare anche autobus elettrici fornendo loro la possibilità di ricarica, altrimenti rimarremo ancora una volta indietro.
Numerosi, però, sono anche gli elementi negativi: uno su tutti la chiusura dei sottopassaggi di viale Milano, che comporteranno un pesante aggravio alla mobilità in superficie di quell’area, con l’installazione di nuovi semafori e un inevitabile peggioramento viabilistico, che sarebbe facilmente evitabile con una seria riqualificazione e messa in sicurezza dei sottopassaggi. Oltretutto, si perdono alcuni parcheggi di carico/scarico passeggeri davanti alle due stazioni, anch’esso elemento che potrebbe portare ulteriori problemi alla viabilità di viale Milano e via Casula. C’è poi la questione del nuovo centro anziani, che verrà costruito in fondo a piazzale Kennedy, un luogo sicuramente poco felice visti i livelli di inquinamento acustico e atmosferico di quella zona, priva per di più di aree verdi accessibili nelle vicinanze. Inoltre, sempre sul tema della viabilità, c’è da considerare il problema legato ai percorsi degli autobus di linea, che perderanno alcune corsie loro riservate e, anzi, dovranno effettuare manovre “ingombranti” per spostarsi dalla fermata davanti alla stazione dello Stato ed immettersi in via Morosini, tagliando le corsie di viale Milano.
Infine, c’è forse il tema più delicato: lo spostamento del mercato in piazza Repubblica e la perdita di centinaia di stalli di sosta in piazzale Kennedy. Senza entrare nel merito del progetto di riqualificazione dell’area di piazza Repubblica, sarà decisivo che i due cantieri siano perfettamente coordinati per non lasciare il mercato senza alcuna collocazione, con grave danno per i commercianti. Inoltre, bisognerà fare una seria riflessione sulla questione viabilistica della zona dove verrà spostato il mercato, già spesso congestionata dal traffico e che potrebbe ulteriormente peggiorare, sia in entrata che in uscita dal centro cittadino. Tornando al problema dei parcheggi, sollevato peraltro da molti commercianti e residenti varesini, il nuovo assetto di piazzale Kennedy necessiterebbe una rivisitazione, poiché il nuovo multipiano di via Del Ponte non può essere la soluzione alternativa, andando a servire un’altra categoria di utenti.
In ogni caso, aldilà di ogni proclamo da parte delle varie forze politiche, saranno i cittadini, a lavori terminati, a valutare la bontà o meno per la città di Varese del progetto di riqualificazione dell’area stazioni e, quindi, a giudicare chi aveva ragione e chi no.
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