
Furto in ospedale, bottino da 150 mila euro
Il colpo messo a segno fra sabato e domenica per appropriarsi di strumentazione endoscopica da piazzare nel mercato illegale: indagano i carabineri

Sei endoscopi e un processore spariti, volatilizzati nel corso del passato weekend che hanno bloccato gli appuntamenti diagnostici endoscopici all’ospedale di Cittiglio programmati per questa settimana e producendo, oltre al disservizio per gli utenti, anche un danno che si aggira attorno ai 150 mila euro.

L’ambulatorio di endoscopia, che rientra nella gastroenterologia (reparto che è presente all’ospedale di Circolo di Varese) si trova al piano rialzato dell’ospedale Causa Pia Luvini di Cittiglio, di fronte alla mensa. Secondo le prime informazioni, il macchinario e gli endoscopi sono stati rubati nella notte fra sabato e domenica.
La notizia è stata confermata dall’Azienda Socio Sanitaria Territoriale (ASST) dei Sette Laghi.
L’ambulatorio al momento del furto era chiuso a chiave e il bottino della sortita notturna consiste in tre colonscopi, tre gastroscopi: sonde della lunghezza di circa un metro e mezzo, oltre alla strumentazione di lettura vale a dire il processore dal valore particolarmente elevato: strumenti importanti per le visite in tutto il territorio del Medio Verbano, bacino d’utenza naturale della struttura ospedaliera su cui gravitano decine di migliaia di residenti.
Il furto ha difatti causato un grave disservizio: sono state sospesi tutti gli appuntamenti programmati (al solo ambulatorio di endoscopia Cittiglio) che verranno probabilmente recuperati la prossima settimana.
Della vicenda sono stati informati i carabinieri della compagnia di Luino e nelle prossime ore è attesa la formalizzazione della denuncia, tuttavia l’arma sta raccogliendo sommarie informazioni testimoniali sul fatto e per le indagini verranno certamente visionate le telecamere di sorveglianza della struttura.
Non è la prima volta che si verificano furti di sonde endoscopiche: è avvenuto in diversi ospedali lombardi, e anche all’ospedale di Circolo di Varese, nel 2017.
Esiste infatti un mercato parallelo – e illegale – legato alla compravendita di queste particolari attrezzature sottratte al sistema sanitario nazionale e che solitamente vengono “piazzate“ all’estero.
Una vicenda su cui gli investigatori stanno cercando in queste ore di venire a capo.
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