Un video per raccontare Piero Chiara, il premio a Diego Monfredini
Con il lavoro "Era lui", il giovane di Piacenza ha vinto il primo premio del concorso indetto dal Premio Chiara Festival del Racconto
Si sono tenute nella giornata di domenica 10 novembre, a Villa Recalcati di piazza Libertà le premiazioni del concorso di Videomaking 2019 indetto dal Premio Chiara-Festival del Racconto dal titolo “Da un racconto di parole a un racconto per immagini”.
Ai partecipanti del concorso è stato chiesto di raccontare tramite un video un racconto di Piero Chiara e tra i tanti partecipanti è stata scelta una terna che si è “qualificata per un alto livello complessivo, rilevato unanimemente dalla Giuria, e che va ovviamente inteso come la ragione dell’ottima riuscita di questa edizione”, spiegano gli organizzatori. “Questo rende particolarmente sensibile il divario tra questa fascia “alta” e alcuni altri lavori, che hanno spesso puntato su scelte più facili e meno apprezzabili, anche dal punto di vista tecnico (voce off e immagini generiche)”.
Il vincitore, annunciato dai giurati, è Diego Monfredini di Piacenza con il lavoro “Era lui”, tratto dal lavoro “Era lui, tornato da chissà dove”. Ecco le motivazioni della giuria: “Muovendo da uno dei racconti più belli e meno noti di Chiara, Monfredini propone un “corto” evocativo, solido, ben strutturato, con notevole capacità di sintesi e padronanza tecnica. L’ottima interpretazione del protagonista, la ricerca di ambientazioni suggestive e alcune significative scelte di regia (il bambino che scopriremo essere un adulto maturo), ne fanno un’opera di livello sicuramente riuscita”.
La giuria inoltre deciso di dare la menzionare a due video, entrambi meritevoli a pari merito: il primo è quello di Luca Bonomo, Irene Castrogiovanni, Riccardo Fedele e Domenico Russo dal titolo “Un rumore nel cuore”. Il secondo è quello di Sabrina Stocco dal titolo “La pagella dei ricordi”. Ecco la menzione: “La pagella dei ricordi” e ancora meglio “Un rumore nel cuore” attingono alle pagine di Piero Chiara come ad un vero soggetto che le immagini sviluppano seguendo il personale itinerario dei realizzatori dei due cortometraggi. In un caso “La pagella dei ricordi” addirittura concludendo la rivisitazione del racconto nell’approdo affettuoso alla tomba dello scrittore, nell’altro costruendo una malinconica storia sulla falsariga delle riflessioni di Piero Chiara riguardo la segreta condizione degli immigrati meridionali. Se nel testo “Un rumore nel cuore” traspare la figura paterna dello scrittore, l’omonimo “corto”, solcando di ricordi un interno domestico settentrionale, ne suscita con larga e ben ordinata partecipazione di personaggi e interpreti una possibile incarnazione.”
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