Il Santuccio riapre, tutto nuovo, a san Valentino
A raccontare i particolari della nuova gestione sono stati il sindaco di Varese Davide Galimberti ed Emanuela e Carolina Firpo, rappresentanti della proprietà

Ormai è noto che a metà dicembre scadrà il contratto d’affitto tra Comune e proprietà per il teatro Santuccio di via Sacco a Varese, e che non verrà più rinnovato.
Ma questo non significherà la chiusura definitiva del suggestivo spazio culturale: la proprietà dell’immobile – la Fivar, società della famiglia Firpo che ne è proprietaria dal 2000 – ha infatti deciso di rimodernarlo, aggiungere alcuni servizi che mancavano e poi riaprirlo in una nuova veste, sempre destinata alla cultura, sotto l’egida del comune che “prenoterà” una serie di serate.
A raccontarlo, nella mattina del 5 dicembre 2019, sono stati proprio il sindaco di Varese Davide Galimberti ed Emanuela e Carolina Firpo, rappresentanti della proprietà.
DUE MESI PER AMMODERNARE IL SANTUCCIO, POI SI RIAPRE A SAN VALENTINO
Allo scadere del contratto, quindi, il teatro Santuccio chiuderà: ma solo per un paio di mesi, il tempo sufficiente per fare i lavori previsti. «Rimetteremo in ordine innanzitutto la parte tecnica, cioè luci e audio- spiega Carolina Firpo, che si occuperà materialmente della gestione del Santuccio – Stiamo anche valutando il progetto più adatto per oscurare la grande cupola con dei pannelli rimovibili, cosi da permettere spettacoli e videoproiezioni anche di giorno, se necessario, senza dover oscurare definitivamente quello splendido particolare della sala. Inoltre, implementeremo il WiFi e l’impianto di videoproiezione, per eventuali convegni o comunque per ogni necessità di connessione. Infine, ci occuperemo del restyling di sito e social».

NUOVE SEDI COMUNALI PER LE ASSOCIAZIONI OSPITATE FINO AD OGGI
Per le realtà che fino ad oggi avevano sede in via Sacco, l’amministrazione comunale sta studiando altri spazi: «Le associazioni sono già state contattate dall’ufficio cultura – Ha spiegato il sindaco Davide Galimberti – Perchè si concordi una sede, tra quelle nelle disponibilità comunali, per i loro corsi o momenti di prova. Naturalmente, il Santuccio resterà disponibile per gli eventi serali».
Il comune infatti intende “prenotare” dietro compenso diverse giornate durante l’anno («Non abbiamo ancora definito il numero esatto, ma ci immaginiamo una cinquantina, in base alle esigenze che emergeranno» spiega il sindaco) per ospitare, come ha sempre fatto, eventi e spettacoli culturali.
Non più però con l’impegno e il vincolo dell’affitto annuale: «Per il comune è un risparmio notevole: finiremo per pagare circa la metà dei 60-70mila euro che pagavamo ogni anno» precisa Galimberti.
«Per noi la presenza, anche operativa, del comune è invece un grande aiuto – ha sottolineato Emanuela Firpo – siamo nuove di questo mestiere, prima eravamo una immobiliare pura, e avere il comune al nostro fianco è un grande vantaggio».
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