È morto Pietro Anastasi, il simbolo del Varese Calcio più bello
Il grande bomber scoperto e lanciato dalla squadra biancorossa si è arreso a una malattia. Aveva 71 anni. Nato a Catania, fu consacrato da una tripletta alla Juve nel celebre 5-0 del 1968
Se n’è andato per sempre, nella serata di giovedì 16 gennaio, piegato da una lunga malattia, Pietro Anastasi, uno dei più grandi simboli della Varese sportiva, lui che era nato nel profondo Sud ma che esplose, letteralmente, con addosso la maglia biancorossa.
Siciliano di Catania, classe 1948, professione centravanti, Anastasi era stato l’uomo chiave della più bella versione di sempre del Varese Calcio, quella che nel 1967-68 riuscì a concludere il girone di andata in seconda posizione in Serie A (settimo alla fine, miglior risultato di tutti i tempi) e inflisse la storica batosta alla Juventus, 5-0 a Masnago, forse l’impresa delle imprese dei 110 anni del football cittadino. In quella domenica di febbraio, Pietruzzu siglò la bellezza di tre reti e probabilmente convinse definitivamente i bianconeri a puntare su di lui.
VARESE-JUVE 5-0 – L’articolo di VareseNews a 40 anni dall’impresa (4/2/ 2008)
Dopo i due anni nel Varese (promozione dalla B alla A nel primo, settimo posto nella massima serie nel secondo!), il bomber siciliano andò proprio alla Juventus non senza un clamoroso caso di mercato: gli fu infatti comunicato il passaggio alla squadra della famiglia Agnelli mentre stava disputando una amichevole con la maglia dell’Inter, altra “big” che lo aveva messo nel mirino. E fu proprio – si dice – il contatto diretto tra Gianni Agnelli e Giovanni Borghi a favorire il passaggio alla Vecchia Signora, fors’anche per via di risvolti commerciali tra i due grandi industriali.
Con la Juve, Anastasi mantenne le promesse (tre scudetti e 133 reti) ma prima di iniziare a realizzare grappoli di reti in bianconero fu protagonista dell’Europeo del 1968, l’unico – ad oggi – vinto dall’Italia. E nella finalissima di Roma le due reti portarono altrettante firme varesine: Gigi Riva da Leggiuno e, appunto, Pietro Anastasi. All’Inter, infine, andò quasi a fine carriera e riuscì a conquistare una Coppa Italia.
Anastasi e Peo Maroso: la storia del Varese CalcioIl suo legame con Varese è rimasto saldo, nonostante i due soli campionati disputati con la maglia biancorossa (69 presenze e 18 gol), tanto che Anastasi ha poi vissuto qui in una casa di Masnago ed è rimasto a tutti gli effetti “uno di noi”, continuando anche a fare il tifo per la squadra che lo aveva lanciato nel grande calcio dopo averlo prelevato nella Serie D siciliana, alla Massiminiana di Catania. Fu, naturalmente, uno dei protagonisti delle celebrazioni per i cento anni del Varese nel 2010 e la sua effige campeggia su uno dei murales realizzati sui muri esterni dello stadio “Franco Ossola”.
A portarselo via è stata la Sla. Lo ha detto il figlio primogenito di Anastasi, Gianluca, all’Ansa:
“Papà aveva la Sla, che gli era stata diagnosticata tre anni fa dopo essere stato operato di un tumore all’intestino. Gli ultimi mesi sono stati davvero devastanti e lui giovedì sera quando era ricoverato all’ ospedale di Circolo di Varese ha chiesto la sedazione assistita per poter morire serenamente. Ha scelto lui giovedì sera di andarsene. Ha chiamato mia mamma e ci ha detto di volerla subito. Tutto era cominciato tre anni fa con dei dolori al braccio e alla gamba. Abbiamo fatto altri esami ed è venuto fuori che aveva un tumore all’intestino, anche se persisteva il problema neurologico alle gambe. Dopo l’operazione per asportare il tumore e altri approfondimenti medici è venuto fuori che era Sla. Papà lo ha saputo solo tre mesi fa. Da allora la cosa è precipitata, ma a quel punto lui ha detto basta, rifiutando l’accanimento terapeutico. E giovedì sera si è addormentato per sempre”.
Ai familiari di Pietro Anastasi, le condoglianze di tutta la redazione di VareseNews e, crediamo, di tutti gli sportivi e di tutti i cittadini di Varese.
Il funerale si terrà lunedì 20 gennaio alle 15.30 in Basilica a San Vittore. La salma è composta nella casa del commiato delle onoranze funebri Sant’Ambrogio fino alle 18.30 di sabato 18 gennaio, in attesa che venga allestita la camera ardente in Comune a Varese da domenica 19 gennaio, dalle ore 10 alle 17 e lunedì 20 gennaio dalle ore 9 a Palazzo Estense.
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Mi spiace tantissimo che se ne sia andato un ragazzo straordinario ed umile come il grande Pietruzzo! Ero solo adolescente quando ebbi il privilegio e l’onore di assistere alla partita delle partite del Varese con la Juve, vinta, anzi, stravinta con un’umiliante 5-0! E Pietro fu l’eroe di quel match, appunto con 3 gol bellissimi. Con il mitico Peo è stato e sarà per sempre l’emblema del grande Calcio a Varese! Ciao grande Pietro, te ne sei andato troppo presto, uomini come te, con la U maiuscola sono sempre più rari! Le mie sentitissime condoglianze alla famiglia.