I ragazzi pronti a risarcire i danni per far tornare la serenità al Newton

Sono tornati in classe gli studenti sospesi con provvedimento di urgenza dal preside. Il direttore dell'Ufficio scolastico auspica il ritorno del dialogo tra le parti

isis newton

Sono rientrati in classe gli studenti sospesi tre giorni, per la protesta scoppiata martedì scorso a causa del freddo nelle aule.

Come primo atto, è stata depositata in segreteria la richiesta di convocazione del Comitato studentesco, composta dai rappresentanti eletti in ogni classe e coordinata dagli studenti che siedono in Consiglio d’Istituto, il prossimo 17 gennaio.

All’ordine del giorno:
1. La disponibilità di provvedere come rappresentanza studentesca al pagamento delle spese per i danni provocati a margine della protesta per il freddo in classe.
2. La revoca di tutti i provvedimenti disciplinari cautelari chiedendo un’indagine che faccia luce sulle responsabilità personale.

Da parte degli studenti c’è la consapevolezza che siano stati superati i limiti e che i danneggiamenti siano stati gravi. I ragazzi hanno quindi deciso di rimediare ai danni arrecati alla loro scuola, ma chiedono un dialogo costruttivo e franco con il dirigente Daniele Marzagalli.

Al centro della questione proprio le misure adottate dal preside che, a titolo precauzionale e in attesa delle decisioni dei consigli di classe e di quello di istituto, ha deciso di sospendere tutti coloro che non si trovavano in classe quando la caldaia aveva ripreso a funzionare.

« Si è trattato di un disagio che ha penalizzato l’intera collettività scolastica – commenta il dirigente dell’Ufficio scolastico varesino Giuseppe Carcano – una condizione che i ragazzi volevano denunciare in modo chiaro. Il dirigente, da parte sua, ha agito a tutela della sicurezza di tutti i suoi alunni. C’è stato uno strappo che, mi auguro, un clima di confronto pacifico e costruttivo potrà ricucire. I ragazzi hanno dimostrato di aver compreso la gravità del danno arrecato e penso che la questione potrà essere chiarita in tutti i suoi aspetti».

Tra gli studenti più penalizzati, uno dei rappresentanti del consiglio di istituto che chiede un confronto aperto e costruttivo: «È giusto che ci sia un’istruttoria per risalire ai responsabili dei danni – spiega il rappresentante – ma questa deve avvenire in una cornice di serenità e dialogo che noi studenti siamo i primi a voler creare. Per farlo siamo pronti a risarcire con una colletta ogni centesimo dei danni provocati durante la nostra protesta, ma allo stesso tempo chiediamo che i provvedimenti disciplinari siano ritirati perchè non può essere sanzionato il fatto di impegnarsi per migliorare le proprie condizioni di vita e di studio».

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Pubblicato il 13 Gennaio 2020
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