Gennaio di anomalie meteo: “Niente pioggia e troppo caldo”
Il Centro Geofisico Prealpino ha diffuso il rendiconto del primo mese del 2020 mostrando una situazione anomala rispetto agli ultimi 30 anni: "I giorni della merla 3 gradi più caldi di quanto dovrebbero essere
Un gennaio troppo caldo e con una sostanziale assenza di pioggia. È così che dal punto meteorologico verrà ricordato il primo mese del 2020, un gennaio che è risultato il più caldo in Europa e anche a livello globale (secondo la reanalisi di ERA-Copernicus) e che ha portato anomalie anche in provincia di Varese.
Il Centro Geofisico Prealpino ha infatti diffuso i dati del suo rendiconto mensile che fotografano una situazione molto delicata. “Il mese di gennaio a Varese è stato 1.4°C più caldo della media del trentennio di riferimento (1981-2010) -si legge nel documento- con persistenza di alte pressioni dall’Atlantico e Nord Africa che hanno impedito l’arrivo di perturbazioni. La pioggia è stata quindi quasi assente, totalizzando solo 5 millimetri in città. La neve a Campo dei Fiori ha raggiunto appena un totale di 2.5 cm. Si tratta del sesto gennaio meno piovoso dal 1966. Nel 2000 fu completamente asciutto. Fioritura del nocciolo sulle Prealpi in anticipo di 15 giorni”.
Una situazione di quasi costante alta pressione che ha portato ad un accumulo degli inquinanti. “Capodanno è ben soleggiato con alta pressione che risale dal Marocco fino all’Europa centrale. Il dominio dell’alta pressione persiste con bel tempo sostanzialmente fino al giorno 17 […]. Nella serata del giorno 17 transita una debole perturbazione atlantica con poca pioggia (a Varese solo 1.5 mm)e pioggia mista a neve a Campo dei Fiori (0.5 cm), ma il rasserenamento arriva già il 18 con leggero favonio. […] Il dominio dell’alta pressione sull’Europa si interrompe il giorno 26 quando una debole area depressionaria transita sull’Italia con passaggi nuvolosi e qualche debole pioggia nella serata del 27″.
In tutto questo “i giorni della merla sono risultati tutt’altro che freddi, anzi piuttosto miti con temperature minime attorno a +3°C e massime verso 11°C, ben 3°C oltre la norma del periodo”. Un inizio di anno che getta buone basi per superare il record del 2019, classificato ad oggi come l’anno più caldo mai registrato a Varese con anomalie registrate ogni mese.
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Il sentimento più diffuso di fronte a questa continua escalation climatica è un sostanziale menefreghismo. La persona media continua a consumare ed inquinare come se non ci fosse un domani e non lo volesse garantire nemmeno ai propri figli. L’opportunismo è il filo conduttore che guida il sistema economico e sociale che non tiene conto che tra pochissimo questa situazione ci esploderà in mano.
Forse ci vorranno degli eventi più concreti, penso al rubinetto che una volta aperto fa scendere poche gocce d’acqua. Penso alla erogazione ad orari ristrettì. Penso a temporali e tornadi sempre più forti e devastanti.
Solo allora si innescheranno proteste di massa in quanto solo allora la gente si renderà conto cosa vuol dire pagare sulla propria pelle i cambiamenti climatici.
Altro tabù intoccabile sarà quello del controllo delle nascite…a questi ritmi questo pianeta mal sopporta 7 miliardi di persone, figuriamoci 8 o 9. Poniamoci tutta una domanda su quanto dobbiamo sentirci in diritto di procreare.
Chi fa 3-4-5 figli e li cresce secondo gli standard occidentali di fatto è un killer del sistema.
Ma questi saranno aspetti che emergeranno a mio avviso tra 3-5 anni massimo. Ora ci limitiamo a dileggiare una ragazzina la cui unica colpa è dire cose scomode a gente che non le vuole sentire.