Classi accorpate al liceo Manzoni. Genitori in rivolta: “Pericolose le aule pollaio”
Genitori e studenti di una seconda scrivono al preside e al dirigente dell'Ufficio scolastico per denunciare lo smembramento. La replica di Ballarini: “È la legge. La sicurezza a settembre è una questione complessa"
Approderà in consiglio di Istituto la questione dell’accorpamento di tre classi seconde al liceo Manzoni di Varese. La scelta di dividere una seconda di 19 alunni smistandola in due classi da 26 e 30 studenti ha fatto infuriare i genitori che hanno scritto al dirigente Giovanni Ballarini e al Direttore dell’Ufficio scolastico varesino Giuseppe Carcano senza ricevere, però, risposta: « Io spiegherò ogni cosa nella riunione del Consiglio di Istituto che è il luogo deputato a trattare le questioni – spiega il dirigente – Dimostrerò le ragioni della scelta che è legata a una normativa che impone il numero di 27 alunni per classe nelle terze. Spetta al Consiglio definire le modalità di attuazione».
Stando agli studenti iscritti, e vista la pandemia che di fatto favorisce l’ammissione di tutti gli alunni nella classe successiva, il liceo Manzoni ha già avuto una deroga limitando lo smistamento a una sola classe.
Una modalità organizzativa che avviene in tutte le scuole ma che i genitori della 2EL contestano: « La legge prevede che si smisti la classe meno numerosa e non è quella dei nostri figli. Se occorre applicare la normativa, allora lo si faccia sino in fondo».
la classe più piccola ha, attualmente, 14 alunni, un numero che la normativa non ammette: « I genitori scrivono che il limite minimo è di 15 – osserva il professor Ballarini – ma quel dato si applica solo alla scuola primaria».
A complicare la situazione è anche la presenza di una studentessa disabile che verrebbe inclusa in un gruppo superiore agli standard normativi previsti: « Su questo tema preferisco evitare commenti. Ricordo solo che esistono differenti livelli di disabilità e altrettante previsioni normative» commenta il dirigente.
La legge in vigore prevede l’assegnazione dell’organico dei docenti in base al numero degli iscritti: « Abbiamo già ottenuto diverse deroghe, anche riguardo alla formazione delle nuove prime. Avremmo diritto a dieci nuove prime classi e invece ne attiveremo 11. La nostra scuola poi, ha sempre avuto un differenziale importante tra le prime , spesso 11, e le quinte che si riducono a 7 o 8. Grazie alla deroga ottenuta, le nostre classi terze avranno comunque una media di 25 alunni, al di sotto degli standard richiesti».
Numeri comunque troppo alti in un momento di pandemia dove è richiesto il distanziamento: « Chi si assume la responsabilità di questa classi pollaio? Come si può imporre ai ragazzi di stare appiccicati in spazi angusti, quando vengono sanzionati per la movida ammassata?» fanno notare i genitori. Un tema, quello del rientro in aula a settembre, di cui si sta discutendo molto e su cui, al momento, ci sono poche certezze: « Dico solo una cosa – afferma Ballarini – nel caso l’indicazione fosse quello di un rientro distanziato, il liceo, con i suoi 1200 alunni avrebbe bisogno di almeno 75 classi. Attualmente ne ho 50. Dovremmo pensare a un terzo distaccamento».
Scenari quasi impossibili da immaginare ora, con tutte le scuole, soprattutto superiori, che dovrebbero moltiplicare i propri spazi per ospitare “in sicurezza” gli alunni.
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