A Luino la prima gara di corsa del dopo lockdown
Sono già cento gli iscritti che si sfideranno domenica prossima tra Voldomino e Montegrino Valtravaglia. Norme anti covid e distanziamento sociale nell'apposito regolamento
«Non ci credo. Tu sei il primo che chiama in tutta la Lombardia».
Quando Fabrizio Luglio, noto sportivo luinense e amante della corsa si è sentito dire questa frase dalla “Otc“, la società comasca che si occupa di rilevare i tempi di ogni genere di competizione, ha capito che era il primo.
Primo ad essere riuscito ad organizzare una gara di corsa quando quasi ancora regnava l’incertezza sulla discesa della curva dei contagi e molte altre realtà stavano alla finestra a osservare cosa sarebbe successo.
Primo di tutta la Lombardia con la sua «Chrono» che da corsa locale o poco più rischia di trasformarsi nell’agone sportivo del momento, con campioni che scalpitano per poter di nuovo indossare pantaloncini e pettorina e affrontare gli strappi del percorso che li separa dalla vittoria sudata a colpi di botta di adrenalina, con la coda dell’occhio a guardare i tempi segnati sull’orologio.
Tutto per un azzardo, la scommessa che le cose dal punto di vista del contagio sarebbero andate bene. E così già ai primi di giugno le “carte“ per la quarta edizione della “Chrono San Martino” di domenica prossima erano pronte e il passaparola fra gli sportivi si è sparso a macchia d’olio.
«Si è appena appena scritta una fortissima atleta di Lecco e hanno assicurato la presenza sportivi di caratura nazionale, alcuni fra i primi dieci assoluti», racconta Luglio che sta vivendo giorni di fibrillazione non tanto per organizzare la gara quanto per gestire il flusso di iscritti che si preannuncia notevole, con già un centinaio di adesioni, risultato che gli anni precedenti si registrava alla partenza ma che oggi invece riguarda la fase ancora preparatoria: «Se ne iscriveranno altri, perché la maggior parte aspetta di vedere le previsioni meteo e altre variabili prima di decidere. Ma arriveranno. Anzi, ci aspettiamo il pienone».
Ma cosa attira così tanti corridori per questa gara che parte da Voldomino e dopo 2 mia e 700 metri e 300 metri di dislivello arriva alla chiesetta di San Martino? (nella foto sotto uno degli “strappi“ della corsa, nella fase finale)
«Di sicuro è la passione per uno sport, ma soprattutto per le emozioni che può dare una gara a livello di competizione. In tanti, durante il lockdown si allenavano da soli, magari anche partecipando a iniziative “casalinghe“, come corse per beneficenza o altre prove che però non hanno il sapore della sfida vissuta sul campo assieme ad altri sportivi», racconta Luglio.
«Così abbiamo pensato ad un regolamento specifico che consentisse la partenza da un unico punto per tutti gli atleti ma a distanza di 30 secondi uno dall’altro per evitare di creare assembramenti. Ogni corridore avrà un chip inserito nel pettorale grazia al quale si limiteranno al minimo i contatti con gli organizzatori dal momento che i tempi verranno registrati sfruttando la tecnologia. Persino il ristoro risponderà a criteri anti covid, con un box contenente la bottiglietta d’acqua e la brioche o i biscotti appositamente pensato per venir consumato in un posto diverso dall’arrivo».
L’unico momento conviviale – ma con giudizio – sarà quello della premiazione: ogni atleta che parteciperà alla gara riceverà una medaglia, mentre ci sarà un podio destinato alle premiazioni per i primi tre arrivati che saranno in compagnia di alcuni ragazzi dell’Anffas di Luino, l’associazione a cui verrà devoluto l’intero ricavato della gara.
COME ISCRIVERSI – SUPER CHRONO GRAND PRIX
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