Varese, sul Castello di Belforte il comune non si arrende e rilancia

Dopo la mancata ammissione ai fondi europei, la amministrazione pubblica gli atti del convegno del 2015 e lancia altre due iniziative di sostegno: luoghi del cuore e crowdfunding

Dentro al castello di Belforte

L’amministrazione comunale di Varese non si scoraggia per non essere riuscita a ottenere i fondi europei per il castello di Belforte, e decide di rilanciare con la pubblicazione degli atti del primo convegno, del 2015 – documenti che spiegano l’importanza del luogo – e con il lancio di altre due iniziative a sostegno di una struttura che, da “rudere”, vuole diventare a buon diritto un monumento della città.

Proprio per questo, innanzitutto, è stata presentata la pubblicazione degli atti del convegno del 2015 “Il Castello di Belforte. Conoscere il suo passato per progettare il suo futuro, da rudere a parco archeologico“. Il volume edito dalla società storica varesina, a cura di Marco Tamborini, raccoglie prestigiosi interventi che parlando del maniero, quelli di Alfredo Lucioni, Ovidio Cazzola, Arturo Bortoluzzi, Valeria Villa, Vito Zani.

«Un segno di interesse da parte della città, e non solo di una amministrazione» ha spiegato Francesco Spatola, presidente della commissione cultura. Il convegno fu infatti sostenuto dal precedente “governo cittadino” che aveva per assessore alla cultura Simone Longhini, ora consigliere di minoranza, presente all’evento.

UNA RACCOLTA FONDI CON L’AIUTO DELLA FONDAZIONE COMUNITARIA DEL VARESOTTO

Ma Varese prova anche chiamare a raccolta la città per cominciare i passi della ristrutturazione e lo fa attraverso una raccolta fondi a cui l’amministrazione sta lavorando, insieme a Fondazione Comunitaria del Varesotto: «Le iniziative di crowdfunding possono essere utili, al di là di quello che si potrà raccogliere, per “tastare il polso” all’impegno che i cittadini vorranno mettere per sostenere il percorso pubblico di reperimento delle risorse finanziarie adeguate alla complessità dell’intervento necessario» ha spiegato ancora Francesco Spatola.

Generico 2018

«Per supportare tale iniziativa è stata coinvolta la Fondazione Comunitaria del Varesotto, già tra gli enti partecipanti alla rete per il Castello di Belforte; una struttura che può mettere a disposizione competenze, esperienza, strumenti idonei (conto corrente dedicato, web e altro) e credibilità d’immagine oltre al possibile raccordo di sostegno con Fondazione Cariplo – spiegano dal Comune – Non appena l’ipotesi collaborativa con la Fondazione Comunitaria potrà essere perfezionata, i dettagli operativi saranno comunicati ad enti ed associazioni interessate».

CASTELLO DI BELFORTE COME LUOGO DEL CUORE

Nel frattempo, un’altra ipotesi percorribile per raccogliere fondi e consensi è quella del concorso dei “Luoghi del cuore Fai” di cui il castello di Belforte è una delle tre realtà varesine “sotto i riflettori” insieme alla funicolare del Campo dei Fiori e alla stazione di Ghirla. Una realtà che tutti possono votare fino al 15 dicembre sul sito del Fondo Ambiente Italiano, più precisamente a questo link. «Questa iniziativa darà sicuramente un’ampia visibilità al Castello e al suo progetto di recupero – ha detto il sindaco Davide Galimberti – Noi comunque speriamo anche che ci sia un filone, tra i finanziamenti europei in arrivo, che ci permetta di attingere ad ulteriori risorse».

UN COMITATO PER IL CASTELLO DI BELFORTE

Il concorso prevede anche che, per la promozione della partecipazione, si possa creare un comitato ad hoc che coincide con quello degli enti e delle associazioni interessate al recupero del Castello. «Chi si presenta in forma organizzata e con un progetto specifico riceve comunque l’attenzione del Fai, anche se fa parte dei più votati» ha spiegato il rappresentante del Fondo intervenuto alla presentazione.

«Condividendo tale invito e ritenendo che questo organismo promozionale possa logicamente coincidere con quello costituito dagli enti ed associazioni interessati, per comunità d’intenti – hanno spiegato i rappresentanti di Palazzo Estense – L’incontro costituisce una prima riunione organizzativa, in cui recepire le disponibilità ed attivare il Comitato, nonché concordare le principali attività promozionali».

Stefania Radman
stefania.radman@varesenews.it

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Pubblicato il 28 Luglio 2020
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