Casali, “Prometto ciò che ho sempre garantito: essere presente“
Giornate intense per il candidato di #Luinesi in giro per le frazioni per la campagna elettorale. Solidarietà per i vandalismi ai manifesti
«All’anziana che mi incontra per strada, all’amico che mi saluta o a un ragazzo, o anche a un bambino che non va a votare ma che è un giovane cittadino, coi suoi bisogni, io non voglio promettere nulla di impossibile. Solo una cosa, mi sento di promettere: la presenza».
Alle 10.30 Alessandro Casali, 47 anni (nella foto), ufficiale di polizia locale, ha già finito il “giro manifesti“, uno dei tanti da qui alla fine della campagna elettorale per Luino, fino ad ora – covid e “rotture“ politiche a parte – andata liscia.
L’appuntamento è per le 9.30 ma alla fine in questi momenti il ritardo non solo è dato per scontato, ma è d’obbligo: «Alle persone che incontro devo dare retta, come faccio ogni giorno. E come ho fatto durante l’emergenza». Quindi invece della foto con la madonnina al porto vecchio, o alla rotonda del Marinaio o al Clerici, Alessandro Casali lo si incontra in una cornice inaspettata, ma bellissima, quella del paese nella città: Colmegna. Una birra con due fette di salame per stemperare le fatiche della mattina. Subito le notizie di peso: a Luino arriveranno non il prossimo sabato, ma l’altro ancora, il 12, Attilio Fontana, Emanuele Monti e Giacomo Cosentino vale a dire i maggiorenti locali di Lega e Lombardia Ideale, movimento di casa nel Carroccio nato per sostenere la corsa di Fontana al Pirellone. Poi domenica 13 l’europarlamentare bustocca Isabella Tovaglieri e il senatore Stefano Candiani, tradatese, ma che di tanto in tanto a Luino qualche sortita l’ha fatta, anche alle precedenti elezioni quando c’era da portare acqua alla campagna elettorale ma anche toglierla alla caserma dei vigili del fuoco, puntualmente a rischio esondazione quando il Tresa si ingrossa.
La chiusura spetterà il 18 settembre a un altro varesino, un altro generale della Lega, Giancarlo Giorgetti, anche lui uomo di lago, ma di Cazzago.
Va bene i graduati del Carroccio ma, Casali, come sta andando la campagna elettorale? «Direi bene, stiamo riscontrando degli ottimi risultati, le persone mi conoscono, e questo è ciò che importa. E conoscono anche i componenti della lista che sono 13 volti nuovi su 16 candidati, persone competenti che nella vita lavorano e sanno affrontare le questioni di tutti i giorni. Non potevamo scegliere persone migliori».
Ma non c’è troppo affollamento a destra a Luino? «Si, è vero, ma proprio per questo la vera battaglia sarà fra noi e il Centrosinistra».
Non crede che sarà una lotta all’ultimo sangue con i suoi ex alleati? «I nostri voti li prenderemo a destra perché abbiamo la lista migliore in assoluto e soprattutto non proponiamo cose impossibili. E aggiungo, l’obiettivo che ci diamo è quello di migliorare il rapporto coi cittadini a cui è necessario spiegare perché si vuole fare qualcosa. Ma anche perché qualcosa non si fa, perché quanto promesso non è stato realizzato. O semplicemente perché una manutenzione non viene effettuata. Spiegare, parlare, esprimersi in merito a quello che serve per la città. Questo è fare politica».
Quali rischi vede per il voto del 20 e 21 settembre? «Quello che più temo è l’affluenza, che prevedo sotto il 50%. Dobbiamo dire alle persone di andare a votare. Anche a chi pensa che la vittoria è scontata da una parte o dall’altra».
Farete una presentazione pubblica dei vostri candidati? «No, per il momento siamo convinti che sia più importante incontrare gli elettori di persona, ma anche attraverso i social. Cerchiamo forme di comunicazione più snelle e giovani. Poi anche il momento lo impone: fare una presentazione con 30 persone presenti non penso sia in questo momento decisivo. Meglio concentrarsi su ciò che si vuole dire e sulle proposte, come stiamo facendo con diversi video e comunicazioni che stiamo imbastendo».
Cosa pensa di questa campagna elettorale? «Finora è stata improntata su correttezza e fair play. Ma adesso saremo molto più vivaci. Ho saputo dell’atto di vandalismo ai danni di una lista. Peccato perché i toni della campagna come ho ricordato sono assolutamente corretti. Purtroppo qualche imbecille lo si trova sempre in queste situazioni. Vicinanza alla squadra di Furio Artoni da chi spesso in questi anni ha subito simili attacchi, anche rivolti ai famigliari».
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