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Thinking Varese in difesa dei centri storici e della loro bellezza
A parlare di bellezza, di integrità dei centri storici delle città, di importanza della conservazione delle città storiche è stato Tomaso Montanari: fiorentino, docente di storia dell’arte moderna, giornalista
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Malgrado i problemi tecnici, che hanno spostato di mezz’ora l’avvio dell’incontro, erano quasi in duecento ad assistere al webinar di settembre di Thinking Varese.
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A parlare di bellezza, di integrità dei centri storici delle città, di importanza della conservazione delle città storiche è stato Tomaso Montanari (nella foto, durante il webinar) fiorentino, docente di storia dell’arte moderna, giornalista che ha ricevuto il premio Giorgio Bassani di Italia Nostra per il giornalismo in difesa del patrimonio culturale.
Un patrimonio che è innanzitutto fatto di relazioni, di vita all’interno della città: «Una delle condanne piu radicali che opera la gentrficazione è la separazione dell centro storico, destinato a ricchi e turisti, dal resto della città – ha spiegato Montanari – Se è difficile pensare al futuro nelle città, è perchè le periferie hanno perso il rapporto con il centro».
Montanari, da storico dell’arte, è totalmente in disaccordo con chi trova corretto inserire elementi moderni nei centri storici e più di una volta stigmatizza le parole del ministro Dario Franceschini: «Parlare di un “nuovo centro storico” è una contraddizione in sè – ripete – E il problema da risolvere non è quello di alterare la città storica per metterla a servizio del botteghino per i turisti, ma armonizzare il centro storico con il resto della città, permettere ai cittadini di vivere nel centro propria città. Un centro storico fatto di AirBNB è un centro morto».
UNA BATTAGLIA IN DIFESA DEGLI STADI STORICI
Prima ancora che Montanari prendesse la parola, la presidente dell’ordine degli Architetti, Elena Brusa Pasque, ha invece stigmatizzato un’altra norma che mette a rischio la storia delle nostre città: quella che esclude gli stadi storici dalla protezione della Soprintendenza alle belle arti.
Si tratta di uno degli emendamenti approvati al senato insieme al DL Semplificazioni che consente di accelerare gli interventi di ristrutturazione o rifacimento ex novo degli impianti sportivi italiani, superando alcune prescrizioni paesaggistiche e culturali che richiedono l’ok della sovrintende
«Una norma del genere significa cancellare la storia di impianti come San Siro, la Scala degli Stadi, o quello di Firenze, progettato da Nervi» ha sottolineato Brusa Pasquè. «Non è accettabile».
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