Gli artigiani a Fontana: “Occorre sostenere e tenere aperte le imprese”

Il numero uno di Confartigianato Imprese Varese, Davide Galli, e il presidente di Regione Lombardia si sono confrontati con franchezza sulla situazione economica lombarda messa in difficoltà dal ritorno del coronavirus

Generica 2020

Il webinar organizzato da Confartigianato imprese Varese per un confronto tra il presidente di Regione Lombardia, Attilio Fontana, e il presidente dell’associazione di via Milano, Davide Galli, è stato utile per fare il punto della situazione sull’impatto dell’emergenza sanitaria sull’economia della regione.
Fontana e Galli hanno dialogato con la franchezza necessaria per affrontare un momento molto delicato. Il governatore della Lombardia ha ribadito l’importanza di mantenere coesa la società a tutti i livelli e si è detto determinato a «bloccare il virus, perché non ci possiamo permettere di arrivare a misure troppo drastiche».

Per bloccare la seconda ondata del virus è già stato messo in campo un primo provvedimento. Sono misure che mirano a ridurre il contagio e a stabilizzare i numeri. «Le hanno suggerite i tecnici – ha spiegato Fontana – e spero che siano iniziative utili. Chiediamo alla gente di fare ancora sacrifici, ma se i lombardi li accetteranno credo che potranno dare i risultati sperati, e ciò impedirà a dover passare alle fasi successive».

Il dibattito sulle nuove misure più che unire divide sia l’opinione pubblica che gli esponenti politici. «In questa fase, che dovrebbe essere di coesione con scelte condivise, ci sono ancora speculazioni politiche che onestamente mi fanno perdere un po’ di volontà nei confronti della politica» ha rimarcato Fontana.

Varese insieme a Milano e Monza è tra i territori messi sotto la lente di ingrandimento. Una situazione che ha costretto a riattivare l’Ospedale in Fiera, dedicato alle terapie intensive: «Funzionerà, con i primi pazienti che entreranno oggi, 23 ottobre, per togliere una pressione eccessiva agli ospedali e per evitare complicazioni e rischi negli ospedali dove si dividono i reparti di rianimazione tra pazienti Covid e non Covid. Darà una mano, in questa fase, anche agli ospedali del Varesotto, oltre che a quelli di Como e di Milano».

Dal punto di vista dell’economia, nonostante il Covid sembra aver ripreso la sua corsa al contagio con aggressività,  il governatore guarda al Piano Lombardia come leva per una ripresa immediata. Regione Lombardia ha messo sul piatto 3,5 miliardi di investimenti pubblici per far ripartire l’economia. Un unicum nel panorama nazionale. «Purtroppo -ha spiegato Fontana –  i bilanci e i vincoli costituzionali ci impediscono, come Regione, di fare debiti sulla parte corrente, che sarebbe di aiuto diretto alle imprese. Io ad esempio sarei favorevole all’emissione di bond regionali per sostenere le imprese, ma non possiamo farlo, perché il debito lo possiamo fare solo nella parte per gli investimenti pubblici».

Il presidente di Confartigianato imprese Varese, Davide Galli, ha ringraziato il governatore Fontana per aver dato un quadro realistico e al tempo stesso un segnale di fiducia. «Per noi imprenditori è importante sentire qualcosa di positivo. Senza la fiducia si perde la voglia di fare, di investire e di andare avanti» ha detto il presidente degli Artigiani.

L’imperativo per le pmi è evitare un secondo lockdown che potrebbe dare la spallata a un sistema già fortemente provato. «Non si possono chiudere le nostre imprese – ha sostenuto Galli – sia perché difficilmente riapriremmo, ma soprattutto perché abbiamo fatto forti investimenti a favore della sicurezza, per la prevenzione Covid, la sanificazione e il tracciamento. Siamo anche una forma di presidio sanitario, consapevoli che mettere in sicurezza le nostre aziende ci permette di andare avanti».
L’appello di Confartigianato Varese a Regione Lombardia è chiaro: «Occorre sostenere e tenere aperte le imprese, anche di fronte alla percezione di imprenditori lombardi di un mondo esterno che ci criminalizza, ventilando addirittura la responsabilità penale per gli imprenditori in caso di Covid, e ci sconforta, con molti dipendenti che, non certo per colpa di Regione Lombardia, non hanno ricevuto la cassa integrazione dall’Inps».

Redazione VareseNews
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Pubblicato il 23 Ottobre 2020
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