
Spazio e Coronavirus, una serata intrigante con il Gat di Tradate
Lunedì 12 ottobre il Gruppo astronomico tradatese propone una serata di stretta attualità. Cesare Guaita, presidente del Gruppo, parlerà di "Spazio e coronavirus"

Riprende lunedì 12 ottobre alle 21, per il 46esimo anno consecutivo, la normale attività pubblica del Gat, Gruppo astronomico tradatese. Non essendo possibile, al momento, utilizzare per più di 70 persone il Cine Graddi, gli astrofili tradatesi continuano, come già fatto fino a giugno, la loro attività online, con collegamenti diretti e liberi a tutti direttamente dal sito del Gat.

Lunedì 12 ottobre è stata programmata una serata di assoluto interesse e strettissima attualità. Il dottor Cesare Guaita, presidente del Gat parlerà infatti del tema “Spazio e coronavirus”.
Sarà una disamina di come la ricerca spaziale ha reagito al dramma della pandemia da Covid-19 (per esempio la Nasa ha fatto i salti mortali per lanciare verso Marte il rover Perseverance, mentre l’Esa, l’Agenzia Spaziale Europea, ha dovuto rinviare di altri due anni il lancio di Exomars-Rosalind Franklin).
Dallo spazio, però, la pandemia è stata visualizzata in maniera spettacolare da alcuni satelliti. In particolare l’europeo Copernicus ha documentato insospettabili cambiamenti climatici proprio laddove (Cina, Nord Italia) la pandemia è esplosa più violenta. Con l’aggiunta di un’osservazione intrigante e sconcertante al tempo stesso: quella secondo cui il coronavirus ha preso piede con più virulenza laddove i dati terrestri e spaziali indicavano un maggiore inquinamento atmosferico da polveri sottili: un fenomeno che trova una sua possibile spiegazione nella disamina della natura delle polveri sottili (i cosiddetti PM10 e PM2,5) confrontate con le dimensioni (enormemente minori) del corona-virus.
«Purtroppo – aggiungono gli organizzatori – bisogna anche aggiungere che qualcuno, definendosi negazionista, è riuscito ad approfittare della pandemia per incrementare un’assurda politica di distruzione ambientale. E’ il caso del Brasile dove il governo locale ha approfittato della pandemia per liberalizzare ulteriormente la distruzione della foresta amazzonica: i 70 mila fuochi visibili contemporaneamente nella notte amazzonica da parecchi satelliti infrarossi sono una accusa eclatante contro questa autentica nefandezza ecologica».
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