Infermieri e OSS del Pronto soccorso di Varese scrivono una lettera di denuncia al Presidente Fontana
“ Noi ci siamo sempre stati, indipendentemente dal suo appello". Il personale sanitario denuncia le mancanze della politica dei mesi scorsi
Il personale sanitario, infermieri e OSS, del pronto soccorso di Varese scrivono al Presidente della Regione Fontana
Alla cortese attenzione
Presidente Regione Lombardia Avv. ATTILIO FONTANA
Signor Presidente,
siamo gli infermieri e gli operatori socio sanitari (OSS) del Pronto Soccorso della “sua” Varese.
Abbiamo letto con smarrimento le sue affermazioni profondamente stridenti con la realtà che viviamo tutti i giorni e maggiormente in questo periodo di emergenza pandemica.
Una simile lettera poteva essere l’esortazione
ad affrontare la prima inattesa pandemia. Alla “seconda ondata” avremmo voluto trovare una sanità riorganizzata e preparata. Ci saremmo aspettati che il numero di operatori sanitari, già in carenza cronica, fosse tempestivamente adeguato e formato; che i posti letto fossero incrementati per far fronte all’emergenza, ma anche per consentire la prosecuzione delle “normali” attività; e che i lavori strutturali necessari alla tutela degli utenti e degli operatori fossero preventivamente ultimati.
Siamo invece a rappresentarLe come gli operatori sanitari siano oggi, in piena emergenza, in fase di assunzione e formazione e, nonostante ciò, non riescano ad essere in numero adeguato essendo perciò costretti ad effettuare turni da 12 ore lavorative oltre che a saltare giorni di riposo.
A complicare ulteriormente la situazione la richiesta da parte di Regione Lombardia di infermieri e medici da inviare presso l’ospedale di Milano Fiera… già perché in questi mesi non si è pensato ad assumere e formare personale per attivare questo servizio.
Probabilmente non sarà una sorpresa per Lei sapere che i posti letto prima dell’attuale emergenza fossero addirittura diminuiti e che le opere necessarie ad affrontare la pandemia garantendo spazi accettabili, anche se probabilmente non idonei, sono attualmente in corso. Per questo stona sentirLe
dire “abbiamo lavorato insieme per fronteggiare l’emergenza e per alleviare le vostre difficoltà…”.
L’organizzazione della Sanità Lombarda non può basarsi solo sulla abnegazione di medici infermieri ed OSS.
Non crede sia giunto il momento che la politica si assuma le sue responsabilità garantendo una sanità pubblica sicura ed efficiente per cittadini ed operatori? Siano i fatti a dare valore e dignità alla politica e non le parole rubate a papa Francesco.
Comunque La rassicuriamo, in “questa lotta” noi ci siamo sempre stati e sempre ci saremo, indipendentemente dal Suo appello.
Buon lavoro
gli Infermieri e gli Operatori Socio Sanitari PRONTO SOCCORSO ASST dei SETTELAGHI VARESE
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