Da Luino un gesto d’amore per la giornata del 25 Novembre
Un momento molto importante che ha visto una partecipazione ristretta ma molto interessata a sostenere la battaglia contro la violenza di genere
Questa mattina, mercoledì 25 novembre, il Lago Maggiore ha fatto da sfondo alla colorata panchina rossa posta in riva al lago – in occasione della Giornata internazionale contro la violenza sulle donne – che è stata dedicata a tutte le donne vittime di violenza, con una targa che contiene una famosa frase di Franca Rame, donna che ricordiamo per il suo impegno nella battaglia contro la violenza di genere.
A cornice di quest’ultima, per spiegare il significato più profondo di questa iniziativa, hanno parlato il sindaco Enrico Bianchi, una rappresentante dell’associazione ‘DonnaSIcura’, gli assessori Serena Botta ed Elena Brocchieri, una giovane ragazza, e il professor Pasquale Langella, che ha concluso con la poesia di William Shakespeare “In piedi, signori, davanti a una donna”.
Tutti interventi volti a ricordare l’importanza di questa giornata e che gli abusi, di ogni tipo, rappresentano una violazione dei diritti umani, un ostacolo all’uguaglianza e alla formazione di una coscienza sociale basata su rispetto e parità.
Un momento molto importante che, a causa dell’emergenza sanitaria, ha visto una partecipazione ristretta ma molto interessata a sostenere il tema e questa battaglia.
Tra i presenti c’è anche l’associazione ‘G.E.A contro la violenza sulle donne’, alcuni ragazzi degli istituti scolastici del territorio e una rappresentanza delle forze dell’ordine.
In piedi, signori, davanti a una donna di William Shakespeare
Per tutte le violenze consumate su di Lei,
per tutte le umiliazioni che ha subito,
per il suo corpo che avete sfruttato,
per la sua intelligenza che avete calpestato,
per l’ignoranza in cui l’avete lasciata,
per la libertà che le avete negato,
per la bocca che le avete tappato,
per le ali che le avete tagliato,
per tutto questo:
in piedi, Signori, davanti ad una Donna.E non bastasse questo, inchinatevi ogni volta che vi guarda l’anima,
perché Lei la sa vedere,
perché Lei sa farla cantare.
In piedi, Signori, ogni volta che vi accarezza una mano,
ogni volta che vi asciuga le lacrime come foste i suoi figli,
e quando vi aspetta, anche se Lei vorrebbe correre.In piedi, sempre in piedi, miei Signori,
quando entra nella stanza e suona l’amore
e quando vi nasconde il dolore e la solitudine
e il bisogno terribile di essere amata.
Non provate ad allungare la vostra mano per aiutarla
quando Lei crolla sotto il peso del mondoNon ha bisogno della vostra compassione.
Ha bisogno che voi vi sediate in terra vicino a Lei
e che aspettiate che il cuore calmi il battito, che la paura scompaia,
che tutto il mondo riprenda a girare tranquillo.
E sarà sempre Lei ad alzarsi per prima
e a darvi la mano per tirarvi su
in modo da avvicinarvi al cielo,
in quel cielo alto dove la sua anima vive
e da dove,
Signori,
non la strapperete mai.
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