Emergenza freddo, tornano dieci posti in via Maspero
Quattro ospiti sono già entrati martedì, altri sei seguiranno nei prossimi giorni. Ingressi scaglionati per consentire il rispetto delle normative anti coronavirus
Quattro ospiti sono già entrati ieri, altri sei seguiranno nei prossimi giorni, con ingressi scaglionati anche per consentire al meglio il rispetto di tutte le normative anti coronavirus.
È cominciato in via Maspero il servizio di “Emergenza freddo” 2020/2021.
La pandemia ha imposto al servizio diverse novità: come per esempio il fatto che i letti, oltre al solito locale, occuperanno anche la palestra della struttura, così da consentire al meglio il distanziamento interpersonale.
All’ingresso misurazione della temperatura corporea, mascherine e controlli: «Ma anche l’umanità che ha sempre contraddistinto i volontari – Ha sottolineato l’assessore ai Servizi sociali Roberto Molinari – Come ogni anno, il coordinamento del servizio è dell’Amministrazione, mentre la gestione operativa vede in prima linea i City Angels, cui va il mio ringraziamento personale e quello a nome di tutta la città. L’approccio agli assistiti è come sempre molto difficile, perché c’è chi rifiuta ogni forma di aiuto. Da parte nostra, però, continuiamo a lavorare come sempre abbiamo fatto, con l’aggiunta delle dovute attenzioni sul fronte sicurezza. Per quanto riguarda quest’ultimo tema, l’“Emergenza freddo” ci consente da ultimo di fare un doppio passo in avanti: offriamo maggiore sicurezza sanitaria, grazie ai controlli quotidiani, ai senza fissa dimora e al contempo aumentiamo la sicurezza della città».
«L’attenzione ai protocolli e alle procedure anti contagio – spiega il responsabile dei City Angels Varese Andrea Menegotto – è ovviamente molto elevata e rigorosa, con la costante sanificazione degli ambienti e con i controlli. La prima notte è andata da questo punto di vista molto bene, ma la cosa che più mi ha fatto piacere è stata un’altra: prima di andare a dormire, infatti, uno degli ospiti ci ha detto che si è sentito come in famiglia. Ecco, credo che unire il necessario rigore per la situazione che stiamo vivendo a quell’aspetto umano che sempre ci ha contraddistinto sia il messaggio più bello. Perché quell’umanità oggi è più che mai necessaria».
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