L’ospedale in classe al Liceo Ferraris per una “lezione” sul Covid
Al Liceo Ferraris si è svolto il primo incontro che ha visto protagonista Francesco Dentali, Direttore dell'Hub Covid dell'Ospedale di Circolo. Iniziativa promossa da ASST Sette Laghi, Ufficio Scolastico Provinciale e Comune di Varese
Questa mattina il Liceo Scientifico Galileo Ferraris di Varese ha ospitato il primo incontro della nuova iniziativa “Libertà si…cura”, organizzato con la collaborazione di ASST Sette Laghi, l’Ufficio Scolastico Provinciale e il Comune di Varese. Gli studenti hanno partecipato come principali protagonisti, 50% in presenza e 50% in remoto, collegati da casa o dalle aule.
“Questo incontro è rivolto ai ragazzi, che si sono ritrovati nella situazione di dover affrontare le problematiche che il covid ha causato alla fascia giovane della popolazione, non del tutto dimenticata, ma per lungo tempo lasciata in sospeso – ha affermato Marco Zago, Preside dell’istituto – Il nostro obbiettivo oggi è quello di darvi delle risposte che vengano da adulti consapevoli, da professionisti, che possano darvi delle indicazioni vere e concrete”.
La città di Varese è stata duramente colpita dalla pandemia. Solo ieri il reparto Covid dell’ospedale di Circolo ha visto arrivare 16 nuovi ricoveri: non un numero esagerato, ma che sottolinea il fatto che la lotta non è ancora finita. dall’inizio della pandemia, i giovani sono quelli che hanno perso più di tutti, sia a livello scolastico, dovendosi adattare alle difficoltà della didattica a distanza, sia per quanto riguarda i contatti sociali.
Parte fondamentale dell’incontro è stata la testimonianza di Mario Gervasini, un giovane diciottenne varesino guarito dal Covid. “Guardando indietro posso solo dire che i miei 18 anni non sono stati come me li aspettavo. Prima di ammalarmi non ero mai stato in ospedale. Ho trascorso cinque settimane in isolamento, durante le quali la mia paura più grande e costante era aver contagiato qualcun altro, magari qualcuno che fosse un mio amico o parte della mia famiglia con cui ero entrato in contatto. Non è vero che il virus non colpisce i giovani, io ne sono la prova vivente – prosegue – Essere informato e consapevole rispetto a ciò che mi stava accadendo mi ha dato una sicurezza in più. Sono sempre stato attento a rispettare le norme, soprattutto in università. Purtroppo però può capitare comunque di ammalarsi. Questo non vuol dire che per quanto state attenti il virus riuscirà comunque a contagiarvi. Significa che se tutti stiamo attenti, se tutti adoperiamo uno spirito comune di rispetto delle regole, allora risulterà sempre più difficile contrarre il covid”.
Un progetto che vuole dare ai ragazzi un punto di riferimento, un “polo” dove poter convergere tutti i dubbi e le proposte relative alla questione dell’emergenza sanitaria: “Fin dall’inizio della pandemia voi ragazzi siete stati investiti da quello che il mondo degli adulti ha pensato fosse meglio per voi – sottolinea il Professor Dentali, direttore del Covid Hub dell’Ospedale di Circolo – Le vostre domande e le vostre risposte sono importanti, al fine di riacquistare la libertà sociale che ormai da tempo non abbiamo più, sempre nell’ottica di una libertà sicura”.
Per questo motivo ai fini dell’iniziativa è stato creato un indirizzo email – lalibertasicura@asst-settelaghi.it – al quale i ragazzi potranno rivolgersi esponendo i propri dubbi e proponendo suggerimenti che riguardino sia l’ambiente scolastico che la sfera giovanile in ogni sua sfaccettatura sociale, cercando così di riuscire a convivere sempre meglio con la difficile situazione sanitaria.
Ecco alcune delle domande poste dagli studenti.
È possibile contrarre danni permanenti dopo la guarigione?
Sì, è possibile che dopo la guarigione residuino dei fibromi nei polmoni che riducono la capacità respiratoria in modo permanente.
Il vaccino è sicuro?
Sì, perchè è basato sull’RNA messaggero quindi non viene inoculato nell’organismo alcun virus depotenziato Segnalazioni di effetti indesiderati gravi provate scientificamente non ne risultano.
Esiste una cura sicura?
No, esistono diversi protocolli di cura ma nessuno risolutivo al 100%.
C’è correlazione tra stili di vita scorretti e aumento della possibilità di contagiarsi?
No, ma le copatologie (obesità, diabete ecc.) possono aumentare il rischio di complicanze gravi e di mortalità nel caso in cui ci si ammali.
Il tampone rapido è efficace?
Sì, i tamponi antigenici di terza generazione sono affidabili quasi come il tampone molecolare.
Vaccinare il personale scolastico?
Sì, è utile vaccinare tutti quelli che lavorano o vivono in comunità quindi anche studenti e insegnanti.
Quante persone bisogna vaccinare per sconfiggere il contagio?
Difficile dirlo oggi non avendo evidenze epidemiologiche ma dai primi test di massa (es.Israele) con un 25% della popolazione vaccinata (con richiamo) la curva dei contagi si abbatte già del 30% quindi ottenere l’immunizzazione di massa è un obiettivo alla nostra portata.
L’iniziativa proseguirà nelle prossime settimane in altri istituti superiori di Varese e provincia.
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